5 riciclo-idee a Bruxelles

Di solito il Belga medio, pur avendo terminato l’università (e quindi lo squat in condivisione) già da un pezzo, ha una casa dove non si butta via niente, spesso –purtroppo- nemmeno la spazzatura.

Sto esagerando, ovviamente…Nei limiti di igiene e buon senso, però, la maggioranza –me compresa- può anche dargli parzialmente ragione. Da queste parti la questione è molto sentita: una delle cose che più mi piacciono, di Bruxelles e dei Belgi in generale, è l’attitudine al recupero ed al riciclo.

E se il “new kid in town” può sbarrare gli occhi la prima volta che vede –sul davanzale di una finestra, tra due gerani, o direttamente sul marciapiede- la fatidica cassa di libri o tazze da caffè o collezione di Puffi e quant’altro con il cartello “à donner”, o quando inciampa per entrare nell’androne perché il vicino ha traslocato e ha deciso di diventare altruista, vi posso assicurare che talvolta si trovano delle vere e proprie chicche.

Del resto Bruxelles non è la sola città dove si lascia in strada quel che non serve più ma che per qualcun altro potrebbe risultare ancora “buono”, prima dell’esilio verso il camion della spazzatura: quando vivevo a Barcellona, 10 anni fa, ricordo che la notte fatidica era quella del martedì.

Esistono certamente le brocantes, dove in mezzo a tante cianfrusaglie il buon affare è sempre in agguato.

 QUI la petizione per salvare il Marché de Place du Jeu de Balle

Su Facebook proliferano di continuo  gruppi e pagine dove studenti ed Expats vendono qualcosa prima di traslocare (o semplicemente quando son stufi di vederlo/cambiano partner/ han bisogno di soldi).

Ebay è una miniera di soluzioni, e devo ammettere che ci ho trovato, per pochi spiccioli, delle vere e proprie perle.

Per i meno tecnologici ed i più pigri esistono negozi tipo “Les Petits Riens”, o i “Troc”, dove “seconda mano” è la parola d’ordine.

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Ci sono, comunque, almeno 5 canali che mi sento di consigliare per ridurre gli sprechi e magari risparmiare qualche euro.

  • BXL à Recup’ Nato come gruppo Facebook dove ciascuno poteva segnalare la presenza, davanti ad immobili, su marciapiedi e in altri ameni luoghi della città, di mobili e carabattole varie a suo parere in buono stato, in maniera che altri utenti potessero organizzarsi per poterle recuperare e riutilizzare, è presto divenuto uno dei principali sistemi di “troc” (=scambio, baratto), con grande successo e ormai più di 12000 iscritti. Vi si trova di tutto, ma attenzione: non c’è il “non vi sono regole” che ci si attenderebbe da portali alternativi del genere, anzi. La principale? Ban immediato per chi chiede denaro e/o cerca di vendere oggetti.

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  • La GratiferiaUn mercato GRATUITO? Madicidavvero ? Sì, esiste. 1000BXL en Transition ne organizza di frequente (in genere ogni ultimo sabato del mese, tranne per i tre mesi invernali), in locations che possono variare (ultimamente si tiene sempre nella zona dei Quais, tra Sainte Catherine ed Yser). Si possono lasciare gli oggetti utilizzabili che non ci servono più –senza avere un ritorno finanziario, ovviamente- o anche solo semplicemente prendere quello che ci serve, senza pagare un centesimo. Domenica c’è stato anche quello dedicato…ai giocattoli. Sì, del resto il 6 passa Saint-Nicolas, e chi comprerebbe mai la Barbie ultimo modello quando può avere –gratis- la Tania scrausa con i capelli dreaddati dall’uso intensivo? Sto scherzando: c’erano degli oggetti davvero carini.

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  • Freecycle – Qui si interagisce da privato a privato, grazie ad un portale online. Col mio ex ci eravamo accaparrati un divano ad elementi in gommapiuma praticamente nuovo di pacca, la difficoltà maggiore era stato in primis farlo entrare in auto, e poi sfoderarlo per lavare la fodera senza amputarci le dita. Lavatrici, abiti da bebé, libri…si può pubblicare sia l’offerta sia la propria ricerca, si sa mai che qualcuno incroci i nostri desideri.
  • Opalis – In un Paese dove si ristruttura tantissimo, e dove ovviamente le discariche sono a pagamento e la differenziata è spietata, ciascuno si ingegna come può. E qui si sono ingegnati ben bene, creando ed inquadrando una rete di venditori di materiali ed accessori edili di seconda mano, il tutto corredato da consigli di ristrutturazione e riutilizzo, con tanto di capitolati-tipo. Ti serve un termosifone, una porta “vissuta”, un caminetto completo? Lo trovi, eccome. In due click, e talvolta a costi ridicoli. No, niente amianto, grazie:  ho smesso.

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  • Repair CaféCapita che l’oggetto incriminato in sé non sia da buttare, ma semplicemente…sia rotto. E se non siete come la mia amica Ale, che insiste con la teoria che –prima o poi- gli oggetti “guariscono”, se li si lascia tranquilli (la mia piastra per capelli credo riposi ancora da qualche parte a casa sua in Italia, in questo mood), soprattutto quando –giustamente- la garanzia è appena scaduta, magari vorreste pure ripararlo…ma ricorrere all’assistenza tecnica rischiando di spendere il doppio non è una buona idea. Una bella opzione potrebbe essere quella di tentare di ripararcelo da soli, magari con un tutor dalla passione del bricolage. Una volta al mese, si può.

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