Belle o brutte, le case in Belgio?

Premessa: questo non vuole essere un post da architetto…perché diventerebbe un trattato da incidente diplomatico, e scatenerebbe la Terza Guerra Mondiale. Resto col punto di vista di chi qui ci (soprav)vive, stop.

Mi sono imbattuta di recente in un blog, Ugly Belgian Houses. E devo dire che, se anche alcune le salverei dall’obiettivo impietoso della geniale autrice, non posso che inchinarmi all’idea.

(credits: Ugly Belgian Houses – Hannes Coudenys)

(credits: Ugly Belgian Houses – Hannes Coudenys)

Brutte o non brutte, le case belghe?

Il dibattito potrebbe diventare veramente acceso.

Sicuramente, sono DIVERSE.

immagine dal web

Io ADORO certi appartamenti – non di standing, sioreessiori– che ho visto qui (con il soggiorno in parquet grande tre volte il primo monolocale nel quale ho vissuto a Padova)…come amo le grandi vetrate, il fatto di non utilizzare la famosa ed abominevole tapparella se non come antifurto per le finestre al piano terra (sì, non mi stancherò di ripetere che vivo in un Paese di “puri di cuore”…e che svegliarmi la mattina con la luce negli occhi non mi dispiace per nulla), il plancher in legno, le scale rompigambe, le mansarde enormi e dall’altezza considerevole, le ringhiere arzigogolate….

immagine dal web

Quello che mi fa male? Qui ho purtroppo spesso notato una sciatteria generalizzata…

Il clima non è poi così diverso da quello cui ero abituata al Nord Italia (anzi, dirò pure che la nebbia qui si vede poco, urrà!), ma vero è che il Belga medio in casa ci passa comunque molto tempo. E che si divide in due categorie: quella di coloro che adorano quanto è design / recycled/ vintage /shabby chic, e li mixano in maniera molto abile, aiutati anche dal contesto di appartamenti molto luminosi, e quella dei cialtroni che invece resterebbero disordinati anche con otto maggiordomi a disposizione esclusiva. Almeno, questo è quanto vedono i nostri occhi, abituati a criteri differenti: per i locali, è la normalità.

immagine dal web (credits Vivastreet)

“Abitudini abitative” [sììììì lo so, l’ho scritto apposta!] differenti…

La realtà è che in generale la qualità media delle abitazioni non nuove è nettamente inferiore a quella cui siamo abituati in Italia, ed è per questo che un Expat, quando decide di comprare casa qui e metterci mano… le mani per prima cosa se le mette nei capelli.

Il patrimonio immobiliare nella fascia media è vecchiotto, non c’è che dire, e non tutte gli edifici dei primi Novecento sono i gioiellini Art Nouveau dove a chiunque piacerebbe vivere (…salvo poi rendersi conto che non ci puoi mettere i doppi vetri, il riscaldamento è un’utopia e se appena vorrai spostare la porta del bagno arriverà l’Echevin per la tutela dei beni culturali a fustigarti con un ritratto di Victor Horta). Quanti di voi in Italia possono dire di risiedere in palazzi degli anni 20 da allora quasi intoccati? Pochi, immagino.

Vogliamo però parlare delle perle principali, quelle che ormai sono diventate l’argomento di conversazione degli Italiani, come per gli Inglesi lo è il meteo?

Leggi anche: A Place called Home

  • Il BIDET. Quello che, ovviamente, non c’è…o che se c’è, è nella salle des douches, tra la quale e il loculo che ospita il WC (toilettes) c’è almeno un soggiorno di mezzo.
  • Dico “almeno”, perché spesso la salle des douches è DOPO la cucina…forse ad evocazione di quando (anni prima) in quel punto e SENZA muro divisorio troneggiava la vasca da bagno. Ma alcuni nostalgici la mettono ancora, LA DOCCIA IN CUCINA…Vuoi mettere, lavarsi i denti sull’insalata? Non ti piace? Allora te la piazzo alla fine del corridoio, al posto dello sgabuzzino per le scope. Quasi come certi WC in veranda, ecco.

    Trovate l’intruso (immagine dal web)
  • Restando nei paraggi: il LAVAMANI nel locale Panic Room…ehm, WC: quando c’è (non è detto…), spesso è raccordato alla SOLA ACQUA FREDDA. Taste the suffering…
  • La mancanza di PORTE NEGLI ASCENSORI: tranne che nei palazzi più recenti, è presente la sola porta al piano. Si conta che la maturità della gente non invogli a scrivere sui muri en passant o a strangolarsi con sciarpe ed annessi.
  • La PORTA BLINDATA, questa sconosciuta. Quando l’hanno piazzata, ne decantano la presenza come se avessero installato rubinetteria in oro.
  • Il PAPIER à PEINDRE, che ccipiacetanto. Perché dipingere semplicemente il muro?. “Ma così ogni volta che cambi colore si rovina” In effetti una pseudo carta da parati con texture diversamenteabile incollata sopra…quella in effetti, se la devi togliere, il muro proprio non lo rovina!
  • Il LYNOLEUM…ma quello brutto…quanto lo si trova, ancora? Se la gioca con la PERLINATURA di abete, ma non per la taverna tirolese (troppo banale, dai) ma per le pareti del bagno.
  • La CALDAIA condominiale, modello Shining, nell’interrato. In buona compagnia dei contatori del gas dal sapore vintage.
  • Ancora in tema, lo SCALDABAGNO a gas a camera aperta, installato in locali ciechi (di preferenza il bagno). Io & Il Monossido di Carbonio, quantoammore.
  • I CONVETTORI A GAS, che in Italia sono rarissimi, qui si trovano ancora parecchio, ed hanno molti sostenitori. Che se la prenderanno sui denti, visto che –per fortuna- dal 2017 pare saranno illegali. I migliori sono quelli che ho visto in un appartamento a Schaerbeek, con il tubo di alimentazione che attraversava il pavimento della stanza; al che io, con la mia migliore espressione da Biancaneve, ho chiesto «Ma questi non sono pericolosi?» , e mi sono sentita rispondere «Ma nooooo! Basta guardare dove si mettono i piedi, tu vois». Facciamoli lavorare, questi Pompieri.
  • L’ETERNIT: soprattutto dopo l’introduzione di nuove normative antincendio (alla fine degli anni Sessanta, dopo la tragedia dell’Innovation), l’uso di elementi in fibra di cemento (con alta percentuale di amianto, dunque) ha spopolato, e non è raro vedere ancora verande e annessi più o meno regolari coperti dalle onduline tanto note. Vabbè, basta stare attenti!
  • I MEZZANINE: un modo saggio per far sembrare meno triste un monolocale, evvai che ti piazzo il letto sul soppalco. Non mi dispiacciono per nulla, se devo essere sincera. Ma faglielo salire, il letto, per quella diabolica scaletta a chiocciola o alla marinara.

    immagine dal web
  • Le PIÈCES EN ENFILADE.
    immagine dal web

    Grazie alle facciate strette, entri dalla stanza di mezzo o dalla prima, e passi agevolmente alle altre, in successione. Ovviamente in quella di mezzo la finestra non c’è («Aerare il locale prima di soggiornarvi»…mai sentito, da queste parti), e i servizi igienici sono in castigo da qualche parte.

  • Belli, gli appartamenti DUPLEX. Peccato che talvolta il soggiorno stia sopra e le camere sotto. Perché il sotto…è il seminterrato. Fa un po’ piccola fiammiferaia, ecco.
  • Se sei ancor meno fortunato, nel seminterrato c’è TUTTO il tuo appartamento, perché te l’hanno spacciato per “rez de jardin” …dettaglio: il giardino è due metri sotto il livello stradale. (Quest’estate mentre andavo a Merode a piedi, più volte mi son ritrovata a far ciao ciao con la manina ad un tizio che ascoltava i Rolling Stones sbracato in divano, con l’unica finestra del soggiorno spalancata ad altezza marciapiede, e le foto della mamma allo stesso livello della strada)
  • La TERRASSE à AMENAGER. Ovvero, un tetto piano con bitume a vista, comodamente accessibile scavalcando il davanzale della finestra della cucina. Ringhiera? A che serve, tanto sei solo al secondo piano: e metticeli, due vasi. Enjoy it.
  • Gli appartamenti-bidone con PIÙ STANZE.
    immagine dal web

    Occasione, talvolta. Peccato che talvolta poi si scopra che il furbone del proprietario (e l’agente immobiliare ovviamente non è da meno) abbia omesso di specificare che tra  vari locali c’è sì uno spazio di raccordo…ma che questo sia il vano scala condominiale. Ovvia, non siate pudici. Che male può farvi incrociare il vicino che va al lavoro mentre in pigiama passate dalla camera al soggiorno?

In fondo, qui in Belgio nessuno fa caso a cosa vi mettiate addosso.

 

alla fermata del tram…

3 Risposte a “Belle o brutte, le case in Belgio?”

  1. come non darti ragione! mi hai fatto sganasciare dalle risate LOL! le stesse identiche cose che ho notato anche io i primi tempi qui a Bruxelles… per fortuna negli ultimi anni le cose sembrano stiano cambiando, (almeno nella parte est di Bxl) ci sono sempre più appartamenti rinnovati…

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