Da poco arrivato nel paese delle meravgilie

Da alcuni mesi sto guardando ai mercati ungheresi con un occhio diverso.

Prima acquistavo prodotti di cui conoscevo benissimo le qualità e li cucinavo rigorosamente all’italiana, ho sempre pensato che la cucina ungherese me la posso tranquillamente mangiare al ristorante. Io che sono italiano visto che so cucinare italiano, a casa mia cucino italiano, diciamo che concentro le mie forze su ciò che so fare meglio.

Mia moglie che è italianista convinta mi ha sempre appoggiato in questo. Da qualche mese reduce da depressione “montiana” e da una certa disaffezione patriottica ho iniziato il mio lento processo di magiarizzazione. Ho iniziato a studiare le poesie di Petofi Sandor, a cantare canzoni ungheresi, a cercare di parlare per quanto mi sia possibile ungherese.

Entrando nel mercato mi ero sempre chiesto cosa fossero quegli ortaggi a me sconosciuti, e poi cosa ci cucinano con le teste di gallo o con le zampe di gallina? E il collo dell’anatra? Posso capire uno che si compra un’anatra e che si porta a casa pure il collo, ma uno che parte da casa con la volontà di comprarsi 20 colli di anatra o 30 zampe di gallina, che ci fa?

Certo mi sento distante anni luce da certi personaggi , ma prima o poi ci arriverò anche io e capirò perché io voglio capire tutto fino in fondo. Amo questo posto e voglio di questo posto immagazzinare quante più informazioni possibili.

Allora eccomi qualche giorno fa a comprare il cavolo rapa che poi scopro esserci anche in Italia, ma forse in Italia non ci fai caso..forse pensi che sia lì sul banco degli ortaggi per sbaglio, forse credi che sia un richiamo per nostalgiche massaie datate. Invece il cavolo rapa esiste ed è buonissimo e ho scoperto che ha così poche calori e che pare le calorie consumate a mangiarlo siano di più di quelle immagazzinate mangiandolo, e possiamo dire la stessa cosa del sedano rapa che sareppe il cucino bruttarello del cavolo rapa ma molto più saporito. E che dire poi del fois grois..10 euro per 6 etti di fois grois, quando in un ristorante non si paga mai meno di 12 euro per un piatto di fois grois alla griglia.

Con 6 etti di fois grois ci mangi una settimana.

Insomma grazie agli spread, e ai nostri politici sono riuscito a conoscere qualcosa di più di questa terra che mi ha stregato il cuore.

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