Essendo una meta molto ambita dagli appassionati di sport estremi o comunque pericolosi, dal windsurf alle escursioni in barca, fino all’escursionismo sul Teide, parapendio e molto altro, le autorità delle Canarie ogni anno si trovano a dover gestire decine di operazioni di salvataggio, in montagna ed in mare, alla ricerca di persone che spesso si mettono nei guai per imprudenza, con costi elevati per la collettività. Per questo motivo, il governo canario ha stabilito che i costi sostenuti per soccorso coloro che sono finiti nei guai per imprudenza, siano a carico di chi si è messo nei guai, per un massimo di 6.000€ a persona. La cifra eccedente, sarà a carico delle autorità.
Le canarie, meta di eccellenza per sport “estremi”
Le Canarie sono da sempre una meta di eccellenza per gli amanti della natura, delle escursioni, trekking e sport estremi, sia di mare che di Montagna. Da questo punto di vista Tenerife in particolare offre moltissimo; Ai numerosi sport acquatici offerti dall’Oceano – surf, noleggio acquascooter, escursioni in mare, immersioni, parapendio legato al motoscafo, etc – si aggiungono quelli di montagna, in quanto il vulcano Teide, con gli oltre 3700 metri che lo qualificano “montagna più alta della Spagna” attira escursionisti e appassionati da ogni angolo del pianeta: a piedi, ma anche in quad o in moto. Poi c’è il parapendio ed i deltaplani.
L’offerta di sport estremi (o quasi) è davvero molto ampia, e nella massa di sportivi non mancano gli spericolati, quelli che vogliono strafare, eccedere. E che spesso, ovviamente, si mettono nei guai.
Il salvataggio degli imprudenti è un costo non indifferente.
Gestire operazioni di salvataggio in montagna, eventuali operazioni di ricerca di persone che si sono smarrite, etc. con l’ausilio di elicotteri, mezzi terrestri e numerosi uomini, ha un costo che va dalle poche centinaia di euro alle decine di migliaia di euro, in base alle specifiche del caso.
Stanco di spendere ogni anno centinaia di migliaia di euro, il governo locale delle Canarie ha deciso di far pagare le spese, o almeno una parte delle stesse, a chi si mette nei guai per imperizia o per incoscienza. In questo modo le autorità intendono cercare di responsabilizzare maggiormente gli escursionisti, che sovente decidono di rischiare, perchè “tanto se qualcosa va storto si chiama i soccorsi“.
Fino a 6.000€ per ogni persona soccorsa a causa di imprudenza
Per evitare di mandare in rovina i malcapitati con richieste di denaro elevatissime, è stato stabilito un tetto massimo di rimborso spese di salvataggio di 6.000 euro a persona; se il costo del salvataggio supera tale importo, la differenza sarà a carico delle autorità.
E’ il caso di una coppia di italiani che è stata soccorsa a metà Aprile dopo che si sono smarriti sul Teide. Pare si siano persi, e quando hanno ritrovato la strada gli impianti di risalita (e di discesa) erano chiusi. Le autorità nel frattempo si erano mosse in forze per cercarli, e pare che la spesa per la ricerca della coppia ammonti a circa 30.000 euro. Gli saranno chiesti 6.000€ di rimborso a testa? Nel caso che le autorità ritengono che si siano persi per imprudenza, SI.
Da quando è entrata in vigore la normativa, i casi di persone salvate a cui è stato chiesto il conto sono 26: ma meno della metà di queste per ora ha saldato la richiesta. Lo ho appreso dalla stampa locale.