Italia alla deriva nel menefreghismo più totale. Non resta che EMIGRARE…

Quando un anno fa, ho detto agli amici che avevo deciso di emigrare, di cercare di costruirmi un’esistenza dignitosa all’estero, la maggioranza di loro hanno sostenuto la mia decisione, ma uno alla quale sono particolarmente affezionato mi disse che “non è giusto andarsene e lasciare il paese in mano ai banditi, bensì dobbiamo restare e combattere per migliorare le cose“.

Ne nacque una discussione, dove io sostenevo che se una persona si ritrova le strade sbarrate in Italia e l’assenza di prospettive, o comunque ne ha di migliori all’estero, fa bene ad andarsene, laddove la qualità della vita concessa ai cittadini è migliore. Lui accusava chi emigra di abbandonare la barca che sta affondando, vanificando gli sforzi di chi, per il tricolore, aveva dato la vita. Personalmente gli risposi che molti discorsi filosofici erano belli, ma che poteva permetterseli chi, come lui, ha lavoro o comunque la garanzia, in qualche modo, di “arrivare a fine mese”, e che in Italia non era in corso nessuna “lotta per cambiare il paese”, nessuna proposta politica seria che offra prospettive di cambiamento, il menefreghismo totale, con buona parte dei cittadini che ancora sostengono quei partiti che ci hanno portato al disastro.

Una discussione tra amici che, pur ricordandola, avevo accantonato in qualche “scaffale polveroso” della mia memoria, che l’amico in questione ha ripreso alcuni giorni fa, dopo l’esito del referendum sulle trivelle. “Avevi ragione tu, chi se ne va da questo paese fa bene, ti dissi che si deve restare per cambiare le cose, ma qui si resta solo per assistere alla completa rovina del paese, nel giro di pochi anni sono finite in povertà milioni di persone e si sta andando avanti con l’impoverimento. Ormai sta bene chi è ricco, chi ha immobili in affitto e vive di rendita, chi ha in casa qualche pensione d’oro (…) 

E così scopro che anche a lui gli affari non girano più come una volta, tanto che ha messo l’attività in vendita, e appena trova un acquirente, se ne andrà dall’Italia anche lui. Probabilmente, si unirà all’ampia comunità di italiani che si sono trasferiti alle Canarie, dove il basso costo della vita, il clima caldo o quanto meno mite tutto l’anno, il mare e la natura offrono una qualità della vita migliore di quella offerta dall’ex Belpaese.

deriva

Dal risultato del referendum sulle trivelle, emerge un quadro perfetto dell’Italia attuale. 

Il governo ha consentito alle lobby del petrolio di trivellare, anche entro le 12 miglia dalla costa. In cambio lo stato riceve oltretutto delle concessioni bassissime. I cittadini avevano la possibilità di fermare le trivelle alla scadenza stabilita, mentre con questo referendum andranno avanti fino a quando i giacimenti non saranno esauriti.

C’è stato poco dibattito sul governo, e molta disinformazione. C’è chi sosteneva che “il SI non avrebbe fermato le trivelle“, invece anche se non subito, le avrebbe fermate. Alcune concessioni scadevano già quest’anno, altre nei prossimi anni. Ora sono legittimati a proseguire per decenni, e chissà, magari verranno date anche nuove concessioni, dopotutto gli italiani se ne fregano. 

I media non hanno concesso molto spazio al referendum, ma comunque quasi tutti i cittadini sapevano che c’era. Tuttavia solo una minoranza di italiani si è recata alle urne per votare. La maggioranza di chi non ha votato, non si è astenuta per “strategia politica”, ma per puro menefreghismo. La maggioranza di chi non ha partecipato, se fosse andato a votare avrebbe optato per il “SI”, ma alle ragioni del quesito referendario ha prevalso il menefreghismo, l’arrendevolezza di chi non crede che le cose possano cambiare, il voto viene percepito sempre più come “inutile”, anche l’affluenza alle elezioni negli ultimi anni è crollata sempre di più.

La maggioranza degli italiani sono rassegnati, totalmente passivi anche dinnanzi alle ingiustizie, a patto che non queste non li riguardino in prima persona. Lo stato viene percepito come un ente vessatorio, e non come un “sostegno”, e tra la gente non c’è “spirito di comunità”, ognuno ormai pensa per se. Al proprio orticello.

In questo modo, le cose non miglioreranno mai. Anzi, continueranno a peggiorare sempre di più! Nel 1993 emerse lo scandalo che travolse Craxi. Senza entrare nel merito della vicenda che lo riguardò, sulla quale ci sarebbero molte cose da dire, la reazione della gente fu di indignazione, è rimasto nella storia il lancio di monetine all’Hotel Raphael.

Oggi, qualsiasi cosa emerga, c’è il più totale menefreghismo. Gli italiani votano i simboli dei partiti che li hanno convinti di più, senza guardare nemmeno chi siano i candidati. I partiti sono riusciti a fare eleggere anche dei cialtroni incredibili, che hanno difficoltà ad esprimersi in italiano. Se centrodestra o centrosinistra candidassero uno scimpanzé, nei “collegi sicuri” dove raccolgono ancora consensi plebiscitari, sarebbe eletto anche quello. 

La demotivazione, la perdita delle speranza e di una prospettiva, ha portato al crollo delle nascite, al boom degli psicofarmaci e dell’uso di droga, in particolare tra le nuove generazioni. Ci sono moltissimi disoccupati che hanno persino smesso di cercarlo, un lavoro. Vivono alla giornata, mantenuti dai familiari. Impossibilitati di costruirsi una vita dignitosa.

Un paese alla deriva

Ogni giorno chiudono negozi, piccole aziende, a causa della crisi, mentre quelle grandi spostano le produzioni dove la manodopera costa meno, e la sede fiscale nei paesi più vantaggiosi. Ogni giorno nuove famiglie si ritrovano senza reddito.

L’INPS ha i conti in rosso, è vicino al collasso, i conti parlano chiaro, le uscite superano le entrate dell’ente, la situazione diventerà presto insostenibile. Probabilmente falceranno anche le pensioni.

I servizi essenziali vengono tagliati, mentre le tasse sono in costante aumento. Il debito pubblico continua ad aumentare al ritmo di 8/10 miliardi al mese, mentre il PIL è in discesa.

Anziché sostenere le aziende in difficoltà, aiutandole ad uscire dalla crisi, se non riescono a pagare tutto il dovuto interviene Equitalia.

Bande di ladri, truffatori o comunque persone che vivono di espedienti, operano indisturbati, grazie a leggi che NON aprono le porte del carcere a chi ruba nelle case, ne a truffatori professionisti, come quelli mostrati a più riprese dalle Iene, che vanno avanti da anni nonostante decine di denunce. La metropolitana della capitale è “infestata” da borseggiatori, da anni. Lo sanno tutti, ma non riescono a stroncare il fenomeno. Interi quartieri convivono con la paura. Una nazione allo sbando più totale!

Da parte della politica non arriva nessuna risposta, pensano a salvare le banche, a fare leggi per le lobbies amiche, pensano a tutto meno che agli interessi del paese e dei cittadini, e tutto questo avviene grazie all’indifferenza della maggioranza delle persone. 

Persino l’iniziativa dal basso per la trasparenza, sostenuta da numerosi blog della rete, tra cui i più grandi, come Nocensura, in più di un mese di mobilitazione ha superato appena le 78.000 adesioni! Una iniziativa che, in un paese qualsiasi d’Europa, avrebbe ottenuto milioni di adesioni, infatti quasi tutti gli altri paesi europei hanno una legge sulla trasparenza, un atto dovuto, consentire ai cittadini di verificare come lo stato spende i soldi sottratti con le tasse, oltre al fatto che la trasparenza impedirebbe il malaffare di chi usa i soldi pubblici per foraggiare le aziende compiacenti, acquistando beni o servizi a prezzi decuplicati.

Questo menefreghismo non lascia alternative, ai giovani che non sono “figli o amici di…”, a chi non ha “santi in paradiso”, se non quello di ANDARSENE. La triste realtà, è questa! E’ per questo motivo che negli ultimi anni, più di un milione di italiani hanno fatto le valigie e sono espatriati. I dati ufficiali parlano di 700.000 negli ultimi 7 anni, ma considerando che molti non sono iscritti all’AIRE e risultano ancora residenti in Italia, il numero è sicuramente enormemente più alto.

Se non avete prospettive, o se siete stanchi di lavorare per essere munti come mucche da latte in un allevamento intensivo da uno stato che in cambio non da niente, fatevi coraggio ed espatriate!

Diario di Tenerife