Alla scoperta del tāotiè, figura della mitologia cinese

Chi ha visto il film The Great Wall, prima pellicola di Zhang Yimou girata in inglese, ricorderà sicuramente i cattivi del film: degli alieni quadrupedi non molto amichevoli. Ecco quella è la raffigurazione hollywoodiana di una delle figure più antiche della mitologia cinese: i 饕餮 (tāotiè). Spesso raffigurati sui bronzi delle dinstie Shang e Zhou, i 饕餮 (tāotiè) sono una delle quattro creature del male, che si contrappongono alle quattro creature del bene. In epoca più tarda diventarono anche uno dei “nove figli del drago”, ma andiamo a conoscere meglio i 饕餮 (tāotiè).

饕餮

(tāo): partiamo subito con un bel carattere complicato, il cui significato è ingordo, avido ma anche bramoso. Insomma, il senso è chiaro. A comporlo troviamo (hào) ossia segno, numero, simbolo, nonché marchio ed impronta. Scomponendolo abbiamo, con gli stessi significati, (hào). Al suo interno troviamo (kǒu) bocca, apertura, entrata e poi (kǎo) che letteralmente rappresenta l’ostruzione del respiro. La seconda parte di (hào) è invece composta da (hǔ) che vuole dire tigre ma anche coraggioso, feroce e cognome. (hào) è costituito da (hū) tigre e (ér) figlio ed anche bambino. Ed abbiamo completato (hào) che ci dice che lasciare il segno, l’impronta, anche avere un cognome (che non è che un marchio) è associato all’urlo ed alla ferocia di una tigre. Sembra proprio che qui siamo di fronte ad un carattere dall’origine guerresca.

Ma non è finita, manca la seconda parte di (tāo)! Ed ecco, con funzione di radicale, (shí) che significa pasto e più in generale cibo. Qui abbiamo diverse scuole di pensiero. 1) A comporlo il noto (rén) uomo, popolo ed umanità (liáng) con il significato di buono, virtuoso e rispettabile. A comporlo (gèn) il settimo degli otto diagrammi ma anche una persona che si guarda le spalle e quindi il polivalente (zhǔ) che può rappresentare anche tratti ormai cancellati. 2) A comporre (shí) ci sono 亼 (jí) radunarsi insieme, (rén) unito a (yī), accompagnato da (bī) il chiccho di grano, il seme ma anche il godere di qualcosa a sua volta composto da (bái) puro, bianco, luminoso e tante altre cose con (bǐ) cucchiaio, mestolo o anche coltello. Alla fine siamo arrivati in qualche modo a scoprire che (shí) ha un significato positivo e come potrebbe non averlo in una cultura contadina? Se però il cibo finisce a comporre (tāo) il senso generale non è più tanto positivo…

Torniamo a 饕餮 (tāotiè) ed occupiamo adesso del secondo hazi

(tiè): significa sia l’animale leggendario in sé che una persona avida, le cose sembrano diventare più semplici. Ma ecco che arriva subito (tiǎn), mettere fine, sterminare!!! A comporlo (dǎi) ossia cattivo, vizioso, depravato e malvagio dove troviamo (xī) sera, notte, crepuscolo ma anche inclinato. Poi troviamo (yī) a cui si aggiunge (zhěn) capelli neri cespugliosi (evidentemente un tratto distintivo associato ai barbari) dove troviamo (rén) e (shān) i capelli. Invece la seconda parte di (tiè) è il già visto (shí). Direi che abbiamo una bella descrizione del nostro cattivo di turno!

Ce l’abbiamo fatta, abbiamo sconfitto i 饕餮 (tāotiè) come Matt Damon, ma che fatica!

Fonti immagini: Wikicommons; worldhistory.org