La Cina in cucina: intervista a Samuele di cuChina

Mentre tv e giornali parlano di Cina spesso a sproposito, mentre intellettuali e opinion maker si azzuffano su cosa sia davvero la Cina, noi guardiamo altrove. Una nota sempre più lieta è la presenza di siti, blog e canali youtube dedicati alla Cina creati da chi la Cina la ama davvero, anche in cucina! Spesso a parlarci di Cina sono ragazzi nati in Italia da famiglie cinesi, altre volte italiani innamoratisi della Cina. Questo è proprio il caso di Samuele, creatore di cuChina, un bellissimo e ricchissimo blog dedicato al mondo della cucina cinese, abbiamo fatto quattro chiacchere con lui!

Quale piatto consiglieresti per vincere le resistenze di chi diffida della cucina cinese?

Per convincere chi non si fida ad assaggiare piatti della tradizione cinese consiglierei di provare gli xiao long bao, i ravioli al vapore tipici di Shanghai, tra l’altro sono anche il piatto che preferisco cucinare in assoluto. Avrei potuto rispondere qualcosa che si avvicina di più ai gusti occidentali, per esempio una semplice insalata di spinaci, ma penso che iniziare subito con uno dei piatti più spettacolari aiuti a comprendere fin da subito che la cucina cinese non ha nulla da invidiare a qualsiasi altra cucina. Anche se il procedimento è molto elaborato, il risultato lascerà a bocca aperta anche i più restii a provare sapori nuovi. Per chi volesse, la ricetta è disponibile sul mio blog.

Che reazioni hanno le persone quando scoprono la tua passione?

Come ragionavo pensando alla risposta precedente, spesso ci sono persone che non si fidano di provare cucine di altre parti del mondo, perché magari preferiscono stare nella loro bolla e continuare a mangiare quello che gli piace. Io però sono l’esatto contrario, è proprio grazie a questa mia curiosità verso l’ignoto, verso qualcosa che mi affascina ma che non conosco ancora bene, che è iniziata la mia passione per la cucina cinese. Ecco appunto diverse persone quando scoprono la mia passione mi chiedono come mai proprio la cucina cinese, quando in Italia ci sono così tante prelibatezze. A dire il vero non c’è un motivo preciso, ma più scopro segreti e tecniche della cucina cinese, più sono affascinato dalla vastità, dalla varietà e dal fascino di questo universo. Per fortuna però devo dire che la maggior parte accoglie la notizia con grande entusiasmo, chiedendomi magari di preparare loro qualcosa e poi corrono subito a seguirmi su Instagram. Mi fa sempre un immenso piacere ricevere complimenti e gratificazione per tutto il lavoro e il tempo che dedico al mio blog e a far conoscere questa meravigliosa cucina in Italia.

Qual è l’attrezzo più strano che hai trovato nella cucina cinese?

Nella cucina cinese vengono utilizzati parecchi attrezzi che in quella italiana non si sono mai visti, come il wok, la vaporiera di bambù e la pentola per hot pot col divisore centrale. Però credo che il più strano che abbia incontrato siano gli stampini per le mooncakes, all’inizio dopo averli acquistati non capivo proprio come andassero usati. Poi, dopo aver imparato, è così bello vedere le palline di impasto prendere una forma così perfetta come quella di una mooncake.

Ti sei mai confrontato con dei cuochi cinesi, magari in Cina?

Purtroppo non ho mai avuto la fortuna di confrontarmi con dei cuochi cinesi in Cina, almeno non di persona. Diciamo che tuttavia sono riuscito a entrare in contatto con parecchi blogger e persone amanti della cucina cinese e asiatica grazie al blog che ho costruito. Ah, volevo aggiungere che anche se non ho mai parlato con dei cuochi cinesi in Cina, devo confessare che ho adorato la lettura del libro “L’ultimo chef cinese”, di Nicole Mones. È stato come parlare con uno chef in carne e ossa poiché, grazie alla sua esperienza nel mondo della cucina cinese, svelava infatti molti trucchi e in particolare la filosofia che si cela dietro a molti piatti e tecniche tradizionali.

Secondo te come sta cambiando il mondo della cucina cinese in Italia?

A mio parere, secondo la mia personalissima esperienza, il mondo della cucina cinese in Italia ha tre sfaccettature principali. La prima è la cucina cinese che servono nei ristoranti di sushi. Questa penso debba servire come un’introduzione a quello che poi è davvero la cucina cinese, perché lì all’ “all you can eat” la maggior parte della roba temo sia confezionata. Non gli do colpe, è naturale che facciano così, altrimenti ci rimetterebbero coi guadagni. Quindi chi magari scopre di essere interessato ai sapori cinesi grazie all’ayce, potrebbe decidere di andare in un ristorante cinese vero e proprio.

Purtroppo la maggior parte di questi vende piatti italianizzati, come riso alla cantonese e pollo alle mandorle. La terza tipologia, ovvero i ristoranti che propongono piatti della vera tradizione cinese, temo sia poco accessibile in Italia, concentrandosi soprattutto nelle grandi città. Ad esempio io che abito a Brescia devo andare fino a Milano per trovare dei ristoranti diciamo “autentici”. Io spero che, a fronte del crescente interesse verso la cucina cinese in Italia, aumenti il numero di ristoranti cinesi tradizionali anche nelle città più piccole. Così sarà permesso a tutti di gustarsi una buona cenetta tipica senza essere costretto a fare due ore di viaggio.

Progetti futuri?

Per quanto riguarda il blog, vorrei continuare a pubblicare ricette e articoli sempre nuovi e anche provare a variare un po’ le tipologie di contenuti che propongo. Per esempio a partire da quest’estate volevo provare a realizzare video accompagnati dalla voce, fino ad ora sono sempre stati solamente con la base musicale. Vorrei pubblicarli magari anche su un nuovo profilo tiktok, per provare a raggiungere nuove tipologie di pubblico. Inoltre vorrei iniziare qualche nuova partnership con delle aziende del settore, in modo da consigliare ai lettori anche i prodotti di cui mi fido di più.

Grazie Samuele!

A me è venuta fame, a voi? Andiamo subito ad imparare le ricette su cuChina!

Fonte immagini: cuChina