Famolo strano: 5 hotels originali a Bruxelles

Si parlava di hotels.

No, non mi sono venuti i sensi di colpa per aver abbandonato PincaPalla, PancaPilla, Tizio, Caio, Sempronio e compagnia bella al loro crudele destino di viaggiatori 2.0 incapaci di sbrigarsela da soli online.

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Da un po’, però, volevo parlare di 5 alberghi qui in città dove vale la pena fare almeno un passaggio: e, questo, non perché i suddetti mi abbiano pagato una percentuale in proposito, ma perché rappresentano davvero un’opzione originale per un soggiorno in loco.

Partiamo dal moderno Art Hotel Bloom, vicino a Botanique: già nel proprio sito web si presenta con un promettente “stay away from the ordinary”.
E lo ribadisce differenziando le sistemazioni: ognuna delle 287 camere più utilizzate (su 305 in totale),  è decorata con un’opera d’arte diversa, affrescata da un giovane artista emergente selezionato da ELIA (European League of Institutes of the Arts).
Il nome stesso, “bloom”, deriva sia dalla posizione (vicino al Jardin Botanique), sia dalla “fioritura” di idee, di vitalità e di freschezza. In tema con il concetto di dinamicità e di continua evoluzione, un paio di volte l’anno vengono organizzati gli eventi  Art’n BLOOM!, per offrire a giovani artisti e designers l’opportunità di esporre il proprio lavoro.

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Risorge dalle ceneri di un passato più torbido, invece, l’Hotel Le Berger.
Magnifica struttura Anni Trenta, era famoso nella zona di Porte de Namur come “Hotel de Passe
, ovvero come albergo dove gli amanti clandestini e gli addicted del sesso a pagamento potevano affittare le stanze ad ore, con tutti gli annessi e connessi del caso: doppi ascensori per evitare incontri imbarazzanti, niente reception, un sistema di tubi pneumatici per ordinare il servizio in camera mantenendo la privacy, e un nascondiglio segreto in cantina (che, peraltro, permise di salvare varie persone durante la Seconda Guerra Mondiale). Nel 2010 rischiò la scomparsa, ma venne salvato per il rotto della cuffia da un investitore e da vari mesi di ristrutturazione, che l’hanno riportato al passo con i tempi con eccezionale cura dei dettagli Art Deco che già lo caratterizzavano.

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Se di passato dobbiamo parlare, non posso non citare l’Hotel Vintage. Una perla per gli amanti del genere, e dunque per gli appassionati di design “degli anni d’oro”, che qui fa da filo conduttore sin nei minimi dettagli, con pezzi d’autore che spaziano dal pop al modernariato al più puro design danese d’antan. I più fortunati possono prenotare anche un pacchetto Airstream, ottenendo la possibilità di trascorrere una notte nella roulotte anni 50 “Made in USA” che troneggia nella corte privata. Il tutto non implica che l’albergo non sia provvisto di tv satellitare e wi-fi ad alta velocità: da  una location a 50 metri dall’avenue Louise, del resto, non ci si potrebbe aspettare nulla di diverso.

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Vintage Hotel, 45 Rue Dejoncker, 1060 Bruxelles

Ritorniamo al design, ed eccoci al Pantone Hotel.
Grafici ed architetti sanno bene che cos’è Pantone.
Per chi avesse ancora qualche dubbio in proposito, basta un giro nella hall di questo edificio, se non addirittura un’occhiata alla facciata, per rinfrescarsi le idee: il bianco puro e minimalista si abbina ad un’esplosione di colori
. Tonalità che si ripropongono, con palettes studiate ad hoc ed uniche per ogni ambiente, nelle camere e nella gadgettistica correlata (non dimentichiamo che si tratta di un “Hotel Boutique”). Un difetto? Pare che nonostante il minimalismo le stanze in questione risultino un po’ piccole.
I pro? La posizione è strategica, e si è un po’ fuori dagli schemi conformisti del solito hotel fashion.

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(credits: web)
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Sempre in tema colore, e DECISAMENTE fuori dagli schemi…andiamo invece al Funkey Hotel, nato a Schaerbeek nel 2013. Se ci entriamo, il primo dubbio che potrebbe assalirci è quello di essere piombati  per sbaglio in un asilo.
E invece no, il posto è quello giusto…perché l’obiettivo principale è stato proprio quello di riportare gli ospiti alla propria infanzia: il Funkey, infatti, è un hotel a tema, dedicato a giochi e bambini.
Non c’è reception: sembra di entrare in una sala giochi, o in casa di amici con figli. L’hotel dispone di 35 camere con bagno, molto spaziose, luminose e colorate, ognuna dedicata ad un tema-gioco differente, ma ovviamente iper-accessoriata anche di quanto si trova negli alberghi normali.
Peccato che per il conto non accettino le banconote del Monopoli.

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