Di burgers e bidoni: sopravviveremo anche questa volta

Tutto pare si sia risolto in una bolla di sapone. Una gigantesca bolla a forma di Whopper®, se vogliamo essere precisi. I fan hanno esultato per mesi sull’onda della notizia dell’arrivo di Burger King in Belgio [ebbene, sì…qui non ce n’è nemmeno uno in tutto il Paese. Ma, considerando che “tutto il Paese” è grande più o meno come la Lombardia, possiamo anche farcene una ragione], per poi essere crudelmente smentiti dallo stesso DeMorgen e da Le Soir con un bel cippirimerlo che ancora lascia un po’ perplessi.

Vero è che, qui, i carnivori sopravvivono comunque egregiamente, soprattutto se preferiscono puntare a burgers di qualità più elevata rispetto al semplice rintanarsi in un fastfood.

A Bruxelles le steak- houses abbondano (sia pure differenziandosi notevolmente tra loro a livello di qualità), ed esistono degli ottimi posti dove mangiare un (ham)burger come si deve, sia pure non pagandolo poco come da Mc Do’ (come dicono i locali), o non entrando all’Hard Rock Café della Grand Place.

Ve ne lascio una decina, in ordine democraticamente sparso.

  • Partiamo da Les Super Filles du Tram, vicino a Place Flagey. Il posto è simpatico, e nel menu si strizza l’occhio anche al bio, al vegetariano ed ai sapori mediterranei con una quindicina di opzioni, più i consigli del giorno. Gli (ham)burgers arrivano su un vassoio-piatto colorato, accompagnati dalle immancabili frites maison servite in un vasetto di terracotta, e nell’attesa portano pane casereccio con patè di olive nere e –ovviamente- il burro da spalmare. È consigliabile prenotare, soprattutto nel weekend, perché il posto è piccolino e –vuoi per la decorazione da bistrot stiloso che mette davvero allegria, vuoi per la fama- si riempie subito. Approfittate per fare un giro…al bagno. No, non sto parlando di intossicazioni alimentari, ma di toilettes tappezzate di bigliettini, grazie alla penna e ai post-it in dotazione ai clienti.

credits: web

  • Restando in zona Flagey, da provare anche il Burger Republic, con la carne 100% Irish Black Angus (i burgers sono “tosti” a livello taglia, ma si può scegliere la versione mini) e il pane artigianale. Si vantano che il solo surgelato che entra da loro sia il gelato che usano per i milkshakes. Potrei anche crederci.
  • Sempre ad Ixelles, storico, c’è L’Amour Fou. Un buon posto da scegliere per una serata tra amici, perché ci sono spesso concerti ed happenings. Chi ha fame è certo di  poter contare su un’ampia gamma di piatti ed insalate, e sono rinomati i burgers fatti a mano con carne tritata la mattina stessa (il menu prevede, comunque, anche i vegetariani e quelli a base di pesce), con pane casalingo e ovviamente le frites. Unico neo: la sera è quasi sempre stracolmo, anche perché ci si può limitare ad andarci per bere una birra ed ascoltare musica. Non è propriamente da coppie, a meno che non amiate l’intimità…col vicino di tavolo.
  • In zona Chatelain dal 2003 c’era il Junk Food Deluxe by Quentin, particolarmente amato dai Belgi per la possibilità di differenziare la taglia dei burgers e di abbinarci vini ad hoc. Lo scorso anno ha chiuso e la gestione è cambiata: col nuovo LOU Boire et Manger gli interni sono rimasti gli stessi (pochi tavoli in uno stile bistrot old-style, per un insieme molto gradevole), e anche la formula non è stata abbandonata: una carte non lunghissima ma comunque varia, e buoni vini in abbinata, per soddisfare sia chi preferisce limitarsi ad un aperitivo, sia chi vuole cenare un po’ più “seriamente”.
  • Nella “zona Euro-Expats”, con una sede a Place Lux e una vicino Schuman, c’è il Fat boys …una full immersion in una terra fuori dal Belgio, dove il personale che vi serve i piatti pare teletrasportato dai docks di Londra o dalla terra dei canguri, ma ci si dimentica immediatamente della sensazione di essere alieni, perché gli hamburgers meritano davvero.  Il posto è iperquotato durante i match sportivi, soprattutto di football e calcio.
  • Sempre nei dintorni di Schuman e del Quartiere Europeo, ma con una sede anche vicino a Stephanie (che molti concordano sul fatto che sia la migliore) è da provare il Cool Bun, che individua le proprie parole chiave come  “km Zero, bio, artigianale e fatto in casa” . Ci sono ovviamente i tradizionali, e meritano molto quelli con cipolle caramellizzate. Io ci ero stata parecchio tempo fa, ora vedo su Trip Advisor pareri più delusi: stay tuned.

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  • In centro storico si può atterrare all’ Houtsiplou sulla Place Rouppe, coloratissimo ed in stile bo-bo. I burgers sono buoni, anche qui accompagnati dalle frites nel vasetto di terracotta, e la scelta è ampia. Unico neo: alle 14 potrebbe capitarvi di sentirvi rispondere che dovrete limitarvi ad ordinare una delle tante birre che propongono (o addirittura niente…ma non credo che quella cameriera sia durata molto…a favore di altri più scorbutici) perché la griglia ha già chiuso baracca e burattini.
  • Dei burgers più posh invece da Ellis Gourmet Burger: piccolo e raffinato, sulla Place Sainte Catherine, ma con alle spalle un franchising presente in altre città belghe. Il menu è vario, e si ricorda un po’ di tutti: c’è anche un tris di burgers da degustazione per gli indecisi, e il tutto è sempre cotto a puntino (salvo richieste particolari), per soddisfare i meno “sanguinari”.
  • L’abbinata burgers-formaggi è uno dei punti di forza di Hemgie’s, sempre in centro. L’ambiente è decisamente curato ed elegante, nei toni del grigio antracite e del legno scuro, in nome della filosofia “luxury, calm and service” in nome della quale i gestori dicono di volerci far assaporare ogni secondo del nostro pasto [Non ti preoccupare, che con quello che mi costa questo buonissimo hamburger ne sto distillando le molecole con flemma da dinosauro]. Se si fa un check-in su Foursquare, offrono l’aperitivo.

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  • I Belgi sono car-addicted…probabilmente anche quelli che poi a Rogier si siedono ne Le Train, all’interno dell’Hotel Sheraton, dove, in una déco che richiama, appunto, quella di un treno, ci si può comporre a piacimento l’hamburger per il pranzo e scegliere il livello di croccantezza delle frites, customizzando il tutto al massimo in una specie di elegante DIY. Il posto è molto utilizzato anche per pranzi d’affari.

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7 Risposte a “Di burgers e bidoni: sopravviveremo anche questa volta”

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