Design September 2014

“Settembre, andiamo, è tempo di migrare”…Se qui non si tratta dei dannunziani pastori d’Abruzzo che “lascian gli stazzi e vanno verso il mare”, ma della famigliola belga media che da Oostende (o da Malaga o dalla Tanzania) è rientrata alla base, riprendendo ad intasare i tunnels della Petite Ceinture con la propria irrinunciabile automobile, certo è che Settembre è arrivato, e “la vita ricomincia”.

Davanti a casa mia non si trova più parcheggio, i supermercati hanno ripreso ad essere vuoti sino alle 16:00 –salvo qualche vecchiarello e l’immancabile chomeur con la cassa di Jupiler-, nelle vetrine ci sono già i cappotti (e chissenefrega che ci sia questa estate indiana per la quale ad agosto avevamo rimesso gli stivali ed ora siamo in giro con le infradito, deo gratias), e…gli eventi si intensificano.

In particolare, Settembre è il mese giusto…

Tempo fa si parlava di Bruxelles e del Design, e già dicevo che, se Anversa e la vicina Olanda mi sembrano infinitamente più attive da questo punto di vista, non voglio però cadere nel luogo comune, perché alla fine anche da queste parti le maniche se le rimboccano eccome.

Leggi anche: “Bruxelles, ma belle…e del Design cosa mi dici?

Perché è vero che a quelli abituati ad eventi come il FuoriSalone (o Design Week, legato al Salone del Mobile di Milano) potrebbe venire da ridere (o da piangere, a seconda dei casi), ma alla fine il  Brussels Design September –iniziato il 9 settembre e giunto ormai alla nona edizione–  di eventi interessanti ne mette eccome, sul piatto.

Durante il BDS, infatti, la città diventa per un mese la piattaforma di incontro per molti designer belgi ed internazionali, emergenti o meno, tra oltre cento eventi culturali e commerciali che mostrano il design nei suoi innumerevoli campi di applicazione, in un contesto multidisciplinare che spazia dai mobili, all’architettura, alla grafica, al settore tessile.

Oltre ad una vasta gamma di eventi offerti da associazioni ed aziende indipendenti, c’è la componente culturale data da mostre, conferenze e convegni, concorsi di progettazione, il  Design Market più grande d’Europa, visite guidate ed open-doors negli studi di architettura-design che hanno sede in città.


Durante tutto settembre, inoltre, i negozi partecipanti all’iniziativa (pop-up o stabili, flagship stores &cC) fanno da vetrina alle novità di un marchio e/o di un designer ciascuno, funzionando talvolta da trampolino di lancio per nuovi brands (quest’anno, per esempio, MÖBEL: una collezione di mobili pensati da designers affermati –Kaspar Hamacher, Makkink & Bey, Maarten De Ceulaer …- e costruiti da lavoratori delle Cooperative Sociali di Turnhout, puro Made in Belgium dunque).

Nelle Bruxelles “alta” (a livello di quota, non di ceto…anche se…) si tiene per la prima volta Uptown Design, creato su iniziativa della giornalista freelance Kunty Moureau: sul Boulevard de Waterloo e a Toison D’Or è stata invitata ad esporre le proprie creazioni  una selezione di designers belgi (Frédérique Coomans, Sabine Herman, Aurore de Heusch, Raphaël Charles, Pascal Breucker e molti altri).

Un colpo d’occhio particolare, inoltre, sul lavoro dei giovani designers, sia studenti sia agli esordi: l’Accademia di Belle Arti ospita almeno tre eventi di calibro.

La fame incalza?

Ci si può invitare a pranzo nello studio di Marina Bautier, “Vendredi Ma“…

Oppure è l’occasione, per chi non ci fosse mai stato, per fare un passaggio al Mozza Bar San Pellegrino (sì, avete indovinato…prodotti Italiani. Vi spenneranno, ma fa tendenza anche questo, no?). Non per la piallata al portafogli, ma per dare un’occhiata a Pimpinelle (il negozio che fa da Info Point e che ospita il Mozza Bar, allestito con tavoli e sedute progettati ad hoc da Alix Welter e Pierre-Philippe Duchatelet ): anche “in tempi non sospetti” uno dei miei indirizzi preferiti, nel mio quartiere preferito.

L’intera kermesse si concluderà con un “Closing Party” (The Place to Be): quale location migliore che il Recyclart, ovvero lo spazio polifunzionale, teatro di concerti ed avvenimenti artistici d’eccezione, ricavato…in una stazione ferroviaria all’abbandono?

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