(ri)Nato il 4 luglio: la strana storia di come un MiG23 è arrivato a Bruxelles

Si latita, si latita.
E, giusto per comprare una vocale e salvarsi un minimo la faccia, si ricorre all’aiuto del pubblico. Se poi, tra “il pubblico” c’è qualche Blogger che scrive pure bene…tanto meglio. Partendo dal dito (medio) prendiamoci pure tutto il braccio, e approfittiamone per scoprire qualcosa di nuovo.
Oggi quindi è Messer Giorgio Da Bruxelles [Gio, concedimi un attimo di sfotto’ – NdB], il cui nerdissimo blog è questo QUI, che  provvede –con un curioso racconto a sfondo amaro su qualcosa che pare accaduto secoli fa – a colmare il vuoto immane che lascio io a volte (spesso).

“Ciao a tutti.

Non so quanti di voi ci siano mai stati, ma qui a Bruxelles esiste un bellissimo museo, gratuito, dedicato agli eserciti.

Ora, non voglio stare qui a descrivere tutto quello che c’è dentro, ma la parte che preferisco è quella dedicata al volo. Elicotteri ed aeroplani, diciamo.

(credits: web)
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E lì, fra i vari aerei presenti, c’è un MiG 23, un caccia sovietico che risale al periodo della Guerra Fredda.

(credits: web)
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Quello che mi ha colpito è il perché sia li e il come ci è arrivato. È un aneddoto che va raccontato, secondo me.

La mattina del quattro luglio del 1989 da una base aerea sovietica sita in Polonia decolla uno stormo di MiG 23, per il quotidiano volo di pattugliamento e ricognizione.
Ma, per qualche strano motivo, subito dopo il decollo uno dei MiG, pilotato dal Colonnello Nikolai Skuridin, ha un malfunzionamento al postbruciatore ed il motore comincia a perdere potenza e a “tossire“.
Ad un certo punto il motore si spegne ed il pilota è costretto ad eiettarsi fuori dall’abitacolo.
A quanto pare, però,  il motore non era del tutto andato,  e l’aereo resta in volo, col solo pilota automatico, seguendo una rotta in direzione ovest ad una quota di centocinquanta metri sopra il livello del mare.
Dopo un po’ il MiG lascia lo spazio aereo sovietico, e continua il suo volo attraversando i cieli della Germania dell’est prima e poi dell’ovest, dove viene intercettato da due F-15 Nato, decollati dalla base americana di Soesterberg in Olanda, che dichiarano alla radio che l’aereo non ha nessuno ai comandi e sta volando da solo. Intanto Il Mig attraversa i cieli olandesi, sempre tallonato dagli F-15, ai quali si aggiungono due Mirage francesi fatti decollare per motivi di sicurezza. Le istruzioni prevedono che il MiG sia scortato sino sopra al mare de Nord e, una volta sull’acqua, venga abbattuto.
Purtroppo le cose vanno diversamente.
Quando finisce il carburante l’aereo – senza più l’uso dei motori-  comincia a planare, facendo una larga virata verso sud, attraversando i confini del Belgio.
Ed in Belgio, dopo aver percorso più di mille chilometri senza pilota il MiG 23 si va a schiantare sopra una casa a Kortrjik, a pochi chilometri dal confine con la Francia, uccidendo un adolescente che quella mattina era rimasto a casa da scuola. Pensa la sfiga.

(credits: web)
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Essendo l’aereo disarmato e senza carburante, si schianta senza esplodere, quindi è stato possibile recuperarne la carcassa e rimetterla in sesto.

MIG-23_01

…Ed ora possiamo vederlo esposto al Musée de l’Armée di Bruxelles.”

(credits: web)
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2 Risposte a “(ri)Nato il 4 luglio: la strana storia di come un MiG23 è arrivato a Bruxelles”

  1. Ciao, bel post!

    un po’ di dettagli/precisazioni

    – l’aereo volava all’incirca a 300m con velocità di 300 km/h

    – il pilota fu costretto, ma ebbe il permesso di eiettarsi indirizzando prima di questa operazione l’aereo verso il mare… Fu poi un problema tecnico che fece “rivivere” il motore ed il pilota automatico programmato per una rotta verso ovest.

    – gli F15, che facevano capo all’US Air Force, non ebbero il via libera per abbattere l’aereo (problema della zona altamente popolata e totale mancanza di comunicazione da parte di Mosca sulla presenza o meno di armi nucleari o batteriologiche a bordo, anzi Mosca era convinta che l’aereo si fosse schiantato in mare!)

    – I Mirage francesi invece ebbero semaforo verde ma solo e soltanto se l’aereo avesse oltrepassato i confini nazionali. I Mirage presero il volo perché l’aereo si dirigeva verso i confini francesi… poi perse quota a causa dei serbatoi vuoti in Belgio…

    – il ragazzo non era proprio adolescente (19anni) e non andava a scuola… ma aspettava i suoi genitori che erano andati a fare la spesa

    – l’aereo cadde a Bellegem, et l’allora URSS indennizo’ “totalmente” i danni morali e materiali con la somma di 685.000 dollari (dell’epoca)

    – il viaggio duro’ poco più di 900km

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