Storiacce al parlamento europeo

Ho sempre cercato di star fuori da post politici, ma vivendo a Bruxelles l’Eurobubble ha risucchiato un po’ anche me.
Ed eccoci a parlare non proprio di politica, ma di un fattaccio che ha coinvolto uno dei nostri politici. Vittima e carnefice allo stesso tempo, ecco cosa e’ successo.

Una delle notizie molto commentate in rete in questi giorni e’ lo “Scontro tra Baldassarre (Pdl) e giornalista tv olandese”..
Nel video trasmesso dalla TV Olandese (che potete vedere qui) si vede un giornalista approcciare un politico italiano. Il giornalista dice al politico “L’abbiamo vista timbrare appena adesso, sono le 6:30 del pomeriggio” (l’italiano annuisce) “Non e’ un po’ tardi per arrivare al lavoro?”.
A questo punto l’italiano risponde “I don’t understand” che tradotto dall’inglese vuol dire “Non capisco”. Il giornalista ripete, il politico annuisce, ma nel momento in cui il giornalista dice “Lei ha appena guadagnato 300 euro per aver firmato, ma in realta’ lei non ha spese oggi!” l’italiano ripete in inglese di non aver capito. Il giornalista continua a insistere con sarcasmo, facendo notare che questo tipo di lavoro, in cui si arriva alle 6:30 si timbra e si hanno 300 euro senza aver fatto nulla e’ davvero un bel lavoro. Continua a seguire il politico italiano che dopo una serie di “Non capisco” in italiano cerca di togliere il microfono di mano dal tipo e lo spinge via in malo modo.

A questo video sono seguite almeno due dichiarazioni da parte del politico italiano. Potete ascoltare la prima qui.
Il politico italiano in questa intervista si dichiara dispiaciuto dell’accaduto e dell’attenzione che l’evento ha suscitato. Afferma di aver risposto alle domande fino a quando le ha comprese (tuttavia nel video non ha mai risposto a nulla, a meno che le sue risposte non siano state tagliate dal video che abbiamo visto noi…), e a causa dell’insistenza e della maleducazione del giornalista ha avuto una reazione “eccessiva ma giustificata anche da uno stato d’animo non dei migliori considerato che proprio in quelle ore aveva avuto notizia del ricovero di un suo strettissimo congiunto”. Dopo questa affermazione il politico fa presente che questo e’ solo uno dei tanti tentativi di screditare il lavoro dei parlamentari europei portando alla luce possibili sprechi. Fa anche presente che quel giorno era appena arrivato e che poi si e’ trattenuto in ufficio fino alle 10 (i.e. 3 ore), da li’ in poi l’intervista continua con un elenco di percentuali di presenze e di cause che il nostro politico sta seguendo.


Come dicevo all’inizio di questo in rete si e’ parlato tanto. Sulla pagina Facebook “Italiani e italiane a Bruxelles” il signor Bonito ci ha fatto presente (cito) che “l’indennitá giornaliera serve a coprire le spese di soggiorno e dei pasti. La firma di presenza può essere apposta in qualsiasi momento della giornata: al registro centrale, nelle riunioni di commissione parlamentare o in plenaria quando prevista. Se vado a firmare alle 8:30 il primo giorno e alle 19:00 il secondo, questo non significa nulla. Lo faccio secondo gli impegni. ” Quindi in realta’ il politico italiano non era in “falla” quando e’ stato intervistato. E allora perche’ ha reagito in quel modo? Perche’ non ha spiegato al giornalista esattamente come Bonito ha spiegato a noi, quali sono le regole?
Il nostro politico ha spiegato in un’intervista di esser partito la mattina in aereo ed esser arrivato a Bruxelles a quell’ora li’. Quel giorno quindi era un giorno di missione, immagino che anche il viaggio conti, e la diaria gli spetti.

Si e’ discusso anche del fatto che i modi del giornalista avrebbero fatto saltare i nervi a chiunque.
Personalmente non sono convinta di questo, ma non mi sono mai trovata ad esser tampinata da un giornalista, per cui non saprei come avrei reagito. Per quanto i modi del giornalista fossero provocatori, non rispondere o rispondere in maniera ancora piu’ provocatoria e’ esattamente quello che il giornalista cercava.
Di questi tempi in cui ci sono tagli e polemiche sugli sprechi bisogna fare un po’ di training alla classe politica su come comportarsi, perche’ questo tipo di scene non fa altro che peggiorare la loro situazione e far perdere fiducia alla gente.
Basta fare un giro per la rete e si vede subito una pioggia di “mi vergogno”. E mi dispiace ma la gente ha ragione! Queste cose non le vogliamo vedere, ma prima di tutto non devono accadere.
Nelle interviste post-fattaccio avrei preferito sentire un “Mi dispiace sono umano, ho perso la calma” piuttosto che la storia del familiare. Il politico era sul posto di lavoro, i suoi problemi personali dovrebbero stare fuori da li’ e in ogni caso non sono una giustificazione a un comportamento violento.
Non voglio (e forse posso dire non vogliamo) vedere un italiano che a una domanda in inglese semplicissimo si nasconde dietro al “non capisco”. Ho scoperto con mia grande sorpresa che l’inglese non e’ la lingua ufficiale del parlamento, e che ogni lingua pesa allo stesso modo. Questo da una parte puo’ sembrare un segno di civilta’, ma dall’altra ha il problema che in questo modo il parlamento non sara’ mai unito.

Una risposta a “Storiacce al parlamento europeo”

  1. Nel servizio il giornalista tampina, prima di Baldassare, un altro deputato Ceco che era andato a firmare alla chiusura per poi uscire dopo 10 minuti dal parlamento europeo. In questo caso il politico è riuscito a dileguarsi dietro una porta chiusa. Sembra dunque che la cosa non sia stata casuale, è possibile che il giornalista avesse avuto delle dritte su chi fermare e dove appostarsi per cogliere alcuni abituè del firma & fuggi.
    Hai ragione sul tema dell’unità del parlamento europeo …. considera che il parlamento europeo è peraltro UNO e TRINO (Bruxelles-Strasburgo-Lussemburgo) in una specie di mistero religioso!
    Sarei più contento che Baldassaree non avesse capito, che abbia avuto una reazione di puro nervosismo …..
    Il problema è che comportamenti molto simili sono stati accertati comunemente nel parlamento italiano per accaparrarsi diaria e privilegi vari non propriamente dovuti. Un simile comportamento con questa reazione scomposta è quindi quantomeno sospetto e non possiamo condannare l’italiano che dice di vergognarsi per una simile cosa.

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