Quando i temibili guerrieri celti scesero dalla Senonia (il territorio del fiume Senna dove oggi sorge Parigi) si fermarono nella zona centro-settentrionale delle Marche. Forse la loro avanzata fu fermata dal valore dei Piceni o forse, così ci piace pensare, si fermarono perchè avevano trovato la terra più bella che potessero mai immaginare.
Perchè i Galli Senoni non erano quei rozzi barbari che la storia scritta da Roma ci ha voluto tramandare. Erano in realtà un popolo amante della vita e della bellezza.
Costumi dei Galli – tipico villaggio gallico – espansione dei Celti in Europa
Quando si arriva nel dolce territorio tra Arcevia, Sassoferrato e Pergola, circondato dai rilievi boscosi del primo e del secondo crinale appenninico, si capisce perchè i Senoni lo avessero scelto come il cuore della loro presenza nel centro Italia. Perchè affrontarono lo stermino pur di difenderlo nella tragica battaglia del Sentino del 295 a.C..
Qui, in un pianoro elevato, sorgeva la città di Civitalba della quale sono stati trovati pochi resti, tra cui i frammenti di un fregio – in origine collocato sul timpano di un tempio – che ricorda la sconfitta dei Galli in quell’epica e decisiva battaglia che fece seguito all’assedio e al saccheggio di Roma ad opera del loro capo indiscusso: il mitico Brenno. Brenno tornò trionfante con i suoi, carico di ricchezze, e festeggiò a lungo la vittoria in quel territorio che aveva eletto come la “casa” dei Galli Senoni.
Un territorio sereno, appartato eppure popolato di villaggi sparsi, secondo una modalità insediativa dei Longobardi che a loro volta, dopo la caduta di Roma, decisero di fermarsi a vivere qui. Soltanto negli ultimi decenni, soprattutto dopo la chiusura della miniera di zolfo di Càbernardi, si è avviato il progressivo, inarrestabile abbandono.
Oggi la maggior parte delle case, dei villaggi, dei campi, sono come addormentati. Le chiese rurali, già note nel XI sec., come quella di S.Pietro de Giglionis e di S.Lorenzino, conservano tracce di affreschi e celano mistiche formule costruttive. Resistono orgogliose all’indifferenza di chi sembra aver dimenticato perfino il rispetto che si deve alla Terra che ti ha generato. E in quel silenzioso orgoglio, in quel legame con un paesaggio di struggente armonia, resta intatta la bellezza che muove il desiderio, in chi incontra questo luogo per la prima volta, di fermarsi a vivere qui. Così, lentamente, si rinnova la presenza in queste contrade di genti proveniente dal nord.
A Rotondo, il castello abitato che domina la zona dal fianco del monte Doglio, vive da anni un francese, forse richiamato dalla voce degli antenati Senoni. A Cerquettino degli olandesi hanno ristrutturato delle belle case coloniche in pietra.
Interi borghi sono in attesa di persone da custodire, a cui tramandare i valori, le storie che sono contenute nelle pietre dei muri e nella solide travi. Persone con cui condividere le radiose giornate e gli struggenti tramonti, godere dei silenzi e delle feste popolari.
Mentre osservavamo una splendida casa medievale in vendita a Caparucci (ad un prezzo incredibilmente basso), un bimbo chiamava dal margine della strada verso la valle per sentire l’eco della sua voce. Poco più giù, nella stessa via, un gruppo di uomini giocava alla “ruzzola”.
Si rimane incantati dall’atmosfera di questi paesi silenziosi, come fossimo colpiti da una raggio di vita così diverso e più vero di quella quotidianità grigia e folle della città, che della vita ha soltanto l’apparenza.
Per chi volesse avere informazioni su case di qualità, sia isolate che in nuclei di più edifici vicini da acquistare per venire a vivere in questo paradiso, chieda pure a noi. La nostra missione è quella di recuperare il più possibile le architetture che raccontano la storia di questa nostra regione e, attraverso di voi, farle rivivere.
Saremmo lieti quindi di accompagnarvi a vivere nella terra degli antichi Senoni…
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