FM Brussel deve morire (?)

Da due giorni una radio di casa mia è vittima di una congiura.
Casualità vuole che la suddetta non riceva più decentemente alcuna stazione francofona, e preferisca sintonizzarsi a caso esclusivamente su quelle fiamminghe.
Sarà che  la mia gatta ha la pessima abitudine di rosicchiarne l’antenna (!!!), o la radio in questione ha aderito ad una forma di protesta verso quello che sta facendo notizia in queste settimane?

In effetti la chiusura – annunciata per la fine del mese- di FM Brussel, che trasmette sulla frequenza di 98.8, suscita grande sconcerto in quella Bruxelles fiamminga che sarà pure una minoranza (verrò espulsa dal Belgio per averlo detto? :'( ) ma che comunque dal punto di vista culturale ha grande peso qui in città (no, dai, con questa mi sono salvata in corner 🙂 ).

FM Brussel_LOGO

Chiudere una radio, così, di botto? E perché una decisione così drastica?

La ragione addotta per spiegarlo è che FM Brussel non risulta (più) sufficientemente redditizia, e che addirittura causa “problemi di liquidità” nell’ambito dei Media fiamminghi della Capitale.  «Abbiamo bisogno di ridefinire le nostre scelte, e la strategia attuale è quella di investire nel web. La radio è gestita e condotta da persone di qualità, ma non risulta più né proficua né conveniente. Il settore delle radio néerlandofone è troppo competitivo» spiega Michel Tubbax, CEO di  Vlaams-Brusselse Media, ovvero VBM, che oltre alla radio comprende anche TV Brussel, il settimanale Brussel Deze Week (BDW ) ed il sito brusselnieuws.be, e che ha sede in Place Flagey.

Al mio segnale, scatenate l’inferno.

La maggior parte del personale di VBM ha reagito chiedendo le dimissioni immediate di Tubbax, sostenendo che il “malcapitato” –autore e promotore della fatale decisione- non sia all’altezza del compito di garantire il futuro del gruppo (attualmente in forte ristrutturazione), in quanto si tratta di “un pubblicitario senza alcuna esperienza di giornalismo, totalmente ignorante riguardo a media&co”, “un top manager che di radio non sa nulla ma che si diverte a giocare con i suoi numerini, aiutato magari da qualche squalo fresco di Business School” (riassumo quanto scritto QUI).

(credits: web)
(credits: web)

Tam tam mediatico su tutte le reti (anche le concorrenti…sia mai che un giorno…), proteste in piazza…

FM Brussel_protesta flagey

FM Brussel_protesta flagey 02
Ed ecco che il Ministro della Cultura di Bruxelles (Pascal Smet) ed il Ministro fiammingo dei media (Sven Gatz) ammettono di aver “sottovalutato” l’impatto che la decisione del CEO avrebbe avuto (ma va? …vi son piaciute le proteste della settimana scorsa?), e chiedono espressamente al Consiglio Amministrativo di VDB di rivederla -e dunque di  non sopprimere FM Brussel– prendendo tempo e ripresentando dopo l’estate un nuovo piano d’azione che contempli la reintegrazione della radio.

(credits: web)
(credits: web)

Anche il Ministro-Presidente fiammingo, Geert Bourgeois (N-VA), ovviamente, si schiera dichiaratamente a favore del mantenimento della radio FM Brussel: «Se la radio non raggiunge l’audience necessaria, vanno prese le opportune contromisure, ma non prevederne la chiusura».

Diciamo che politicamente si sta cercando anche e soprattutto di “tener buoni” i sindacati.
In effetti, la chiusura di FM Brussel implicherà la soppressione di minimo sei posti di lavoro, ed il trasferimento di almeno altri quaranta impiegati, senza contare tutti i free-lance che attualmente collaborano con la redazione e che finiranno a spasso. Ne ha già risentito, poveraccia, la direttrice di BDW,  Anne Brumagne, che è stata licenziata per lasciare il posto a Jeroen Roppe (attualmente redattore-capo della radio). Certo, briciole in un’epoca di crisi economica, soprattutto se si fa il paragone con quanto succede, per esempio, all’Audi o in Bpost. Ma di scioperi da queste parti pare se ne abbia abbastanza.

Leggi anche: Lo Sciopero Generale paralizza il Belgio

Che ci sia una certa logica di base, in un periodo di crisi e di necessari tagli, è innegabile: il Belgio è piccolino, Bruxelles non è sotto uno scudo magnetico, e tutte le radio fiamminghe (inteso: quelle che trasmettono dalle Fiandre) si ricevono egregiamente…la mia radio in cucina ne sa qualcosa.
A cosa servirebbe, dunque, mantenere in vita qualcosa che non rende?

D’altra parte va però detto che FM Brussel è una stazione molto ascoltata da anni, dall’epoca della nascita delle radio libere in Belgio, e non risulta rappresentativa della sola Comunità Fiamminga, ma ha sempre dimostrato una notevole apertura “mentale” e una vera “coscienza” di quello che deve essere un servizio pubblico.
È sempre stata una radio con una programmazione musicale a 360°, indirizzata a tutti (bambini, giovani, adulti, anziani),  pronta ad informare in maniera aggiornata, approfondita e non sensazionalista sia sulle notizie nazionali ed internazionali, sia su quanto succede a Bruxelles e dintorni, capace di pubblicizzare e sponsorizzare al massimo la vita notturna locale (basti pensare agli eventi organizzati da Los Niños).  ed abile nel  fare da “ponte” tra le varie comunità che con la loro diversità linguistica e culturale da sempre costituiscono il “bello” di Bruxelles.

FM Brussel_panorama

Se proprio la crisi deve implicare tagli e riorganizzazioni, molti –non solo Néerlandofoni- sono convinti del fatto che i problemi non si risolvano decidendo a tavolino un provvedimento che ammazza quanto per molti ha un  valore affettivo notevole ed elimina un pezzo di storia.

Che ne pensate?
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E parlando di radio…

non perdetevi le prossime puntate di Radio Pizza Belgio !!!

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