Italia-Belgio 1-1: Chimay Bleue, chicons, e il risotto sia con noi

La Chimay Bleue è nata in Belgio, negli anni Cinquanta, come birra di Natale.
Sì, ho proprio detto negli anni Cinquanta: nel 1956, per la precisione.
Devo, quindi, demolire i sogni di gloria di quanti pensavano che fosse molto più vecchia e facesse parte delle birre “storiche” datanti al MedioEvo.
I soliti monaci trappisti (di Chimay, in questo caso), però, c’entrano sempre, rassicuratevi.

RISOTTO CHIMAY BLEUE_chimay bleue-01

Io con la Chimay Bleue ho un rapporto che col Natale non c’entra granché, ma mi richiama alla mente una persona che la beveva sempre, e in particolare mi ricorda un paio di scene al bancone del Bonnefooi, che era -e resta- uno dei miei locali preferiti qui a Bruxelles.
Pure il personaggio di cui sopra è ancora vivo, anche se ormai credo beva birracce anglofone dall’altra parte del mondo.

Il Bonnefooi
Il Bonnefooi

Il Bonnefooi
Il Bonnefooi

 Volete la lacrimuccia? Scordatevela.

LUCKY LUKE

Oggi vi faccio un RISOTTO, piuttosto.

E, visto che siamo in Belgio, oltre alla suddetta birra ci piazzo anche uno di quegli elementi (alimenti…) che in Italia costano come un occhio della testa, e che qui invece ci tirano dietro, in una sorta di legge del contrappasso rispetto a pasta e mozzarella di bufala: l’indivia belgachicons per gli aborigeni.

chicons

INGREDIENTI per 4 persone:

  • 400 g di riso Arborio o Roma
  • 2-3 cespi di indivia belga (…per gli amici, appunto, chicons)
  • una cipolla dorata di media grandezza. Viene bene anche con quelle rosse: a naso direi che pure lo scalogno avrebbe un suo perché, e prometto di sperimentarlo.
  • 2 spicchi d’ aglio
  • burro q.b. (una noce, diciamo)
  • (olio d’oliva)
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 1 litro circa di brodo vegetale (quello che può anche nascere dal dado, ma non lo diciamo a nessuno)
  • un cucchiaino di prezzemolo tritato
  • mezzo cucchiaino di curry in polvere
  • pepe e sale
  • …CHIMAY BLEUE, ovviamente

Pulite bene l’indivia, staccando le foglie una alla volta ed eliminando quelle rovinate, quindi lavatele, asciugatele e tagliatele a listarelle.
Tritate finemente la cipolla.
La ricetta originale prevede di scaldare l’olio in un tegame; io, che cerco di cucinare leggero, e quindi uso i grassi solo a crudo, per il soffritto uso il brodo…a voi la scelta.
Prima di mettere la cipolla, fate dorare qualche minuto i 2 spicchi d’aglio, poi toglieteli e aggiungete la suddetta cipolla, facendola rosolare senza bruciare (come in qualsiasi risotto).
Dopo un paio di minuti aggiungete l’indivia a listarelle, e -quando anche questa è tenera-  unite il riso, facendolo tostare per due o tre minuti; poi mescolate  energicamente, aggiungete al tutto un bicchiere o due (da tavola) di Chimay Bleue e mescolate ancora, sino a completo assorbimento della birra.
Il resto della bottiglia vi autorizzo a bervelo come aperitivo, ma vi autorizzo anche a ricordare che la signora Chimay Bleue fa comunque i suoi 9°, che per uno stomaco vuoto possono risultare non indifferenti. Se volete tamponare, la Chimay fa un buon formaggio, detto tra noi. Il colesterolo ringrazia.
A fuoco medio, poi, continuate la cottura del riso, aggiungendo poco alla volta il brodo (che dev’essere caldo) e mescolando di continuo…come in qualsiasi risotto, appunto.
A cottura ultimata, spegnete il fuoco (…ma va?) e lasciate mantecare qualche minuto con una noce di burro, il famoso cucchiaino di curry, sale e pepe a piacere.
Poi impiattate (bello, finalmente ho l’occasione di usare questo verbo),  spolverate con il prezzemolo tritato, aggiungete il parmigiano,  e…

Eet smakelijk!!!

gordon ramsay

Ce l’avete fatta, a cucinare questo meraviglioso risotto…o casualmente vi siete scolati la dose di Chimay prima di poterla aggiungere al riso?
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