Spanish bombs in Granada, oh my corazon!

Non potevo che partire da un verso della famosa canzone dei The Clash per descrivere lo stato d’animo di quando sono arrivato a Granada.

Da Malaga a Granada in bus, sfilando per quella terra arida e montagnosa che e’ l’Andalusia, intervallata da scorci e squarci meravigliosi.

L’arrivo nella citta’ dell’Alhambra, la gentile ospitalita’ della mia amica Fatima, la compagnia preziosa di Justyna e la cordialita’ degli abitanti mi hanno subito messo di buon umore.

MIRADOUROS E PUERTA DE LAS PESAS

Con la fortezza sempre sullo sfondo optiamo per una bella camminata per i famosi Miradouros (San Miguel e San Nicolas); le gambe non sono ancora rodatissime quindi la prima parte e’ in autobus.

La sensazione e’ di trovarsi nel classico dedalo di stradine dei pueblos: circondati dal bianco e da tanta bellezza a ogni angolo o scorcio che si intravede.

Il cielo e’ limpido, le salite e le discese sono tollerabili ; rimarremmo tutta la giornata godendoci un tramonto fantastico con l’attesa crescente di vedere l’indomani la fortezza Araba tanto celebrata.

San Miguel Alto e’ nota come la ‘Ciudad Liberal’: qui giace una delle piu’ belle torri nazarene, la leggendaria Torre del Aceituno.

Narra la leggenda che l’albero di olive presente dove sorgeva l’antica Chiesa Cristiana fosse capace di fiorire, crescere e maturare in appena un giorno!

Venne distrutta dalle truppe di Napoleone per poi essere ricostruita in stile neoclassico.

Proseguendo mi imbatto nella Puerta de las pesas.

Centro nevralgico del Albaycin, la Porta era chiamata cosi’ perche’ venivano confiscati i pesi difettosi : la targa dichiara che la piazza, la macelleria e la lavanderia sono diventati proprieta’ del Re di Spagna per ordine dei Signori del Consiglio Comunale.

IL MONASTERO DI SANTA PAULA E L’ALHAMBRA

Il secondo giorno ci accingiamo a vedere il pezzo forte della citta’: ma prima di arrivarci decidiamo di partire dal basso imbattendoci nel bel Monastero di Santa Paula.

Il monastero venne creato in aggiunto a delle case arabe pre-esistenti; la Chiesa ha all’interno un bel soffitto in legno con trame a cassetto.

Quando venne aperta la Gran Via del Colon che conduce all’Alhambra il convento perse il suo orto e si doto’ di quella facciata storica che resiste dal 1540.

ALHAMBRA

Impieghiamo una ventina di minuti per arrivare alla porta d’ingresso di quella meravigliosa fortezza Araba cosi’ ammirata in tutto il mondo.

Cosa mi ha colpito di piu’?

In primis la bellezza e la cura dei giardini: ogni particolare e’ studiato nel minimo dettaglio e i giochi di luce, le fontane, i colonnati mescolano perfettamente stili arabi e francesi/italiani con un’attenzione quasi maniacale.

Anche i mosaici all’interno dei vari cortili sono numerosi e stilisticamente bellissimi ; tutta la Cittadella e’ stata progettata per essere una Medina autonoma dalla citta’.

Moschee, scuole e botteghe non ci sono piu’ ma basta una passeggiata di pochi minuti per rendersi conto dell’imponenza e della storia che si respira.

Nel 1492 divenne il palazzo della Famiglia Reale: fu l’unico monumento arabo che non venne distrutto dai Sovrani cattolici a Granada.

Il Patio de los arrayanes (mirto) e’ straordinario ed ha attirato la mia attenzione.

I mirti sono piantati su entrambi i lati della vasca e nella quale si riflette l’imponente Torre de Comares.

Il bellissimo Patio de los Leones accoglie al centro la Fontana.

I leoni sembra provengano dalla casa del visir ebreo Samuel Ben Nagrela e rappresentano le Dodici tribù di Israele.

Due dei leoni, che hanno inciso un triangolo sulla fronte, indicano le tribù elette: Giuda e Levi.

La sensazione piu’ bella che ho provato e’ la continua scoperta di luoghi e sale piu’ belle di quelle appena viste: e’ un perdersi nella bellezza e nell’eleganza di un complesso unico al mondo.

Vi consiglio di starci almeno 4 ore: ci sono tantissime cose da vedere e imparare, oltre a godere di panorami e viste da urlo.

Granada e l’Andalusia mi sono rimaste nel cuore per quanta bellezza e semplicita’ sanno trasmettere al visitatore assetato di scoprire, comprendere e godere appieno.