Il meglio dell’Ungheria tra Buda e Pest

E’ oltremodo duro stabilire quale parte della meravigliosa capitale Ungherese abbia l’onore di essere visitata per prima.

Dovessi dare un consiglio, suggerirei di partire da una crociera sul Danubio, perché potete abbinare la possibilità di osservare i principali monumenti con un’ora e mezza di assoluto relax a un prezzo onestissimo (15 euro), che include anche 2 cocktails.

Dopo Lviv, torna il Bramby come compagno di viaggio per la seconda volta e l’affiatamento porta a un percorso originale di itinerari classici e fuori pista poco battuti.

Pest

Iniziamo dunque da Pest, in piazza della Repubblica col Parlamento: costruito tra il 1885 e il 1905 dall’architetto Imre Steindl, è senza dubbio uno dei più bei edifici del mondo.

Dal Parlamento si raggiunge facilmente: svoltare sul lato sinistro del fiume e ammirare il Ponte delle Catene (meglio di notte, vista mozzafiato).

Noi abbiamo proseguito in direzione della Margit Hid (Ponte di Margherita) dove una striscia di terra collega la famosa Sziget (isola dove si tiene un noto Festival) alla terraferma.

I 2 Leoni all’inizio del Ponte non hanno le lingue: pare che sia un’idea dello scultore in quanto a opera finita non ricevette il pagamento concordato!

L’isola Sziget è un posto ideale dove sorseggiare una birra artigianale, fare una passeggiata o semplicemente rilassarsi; impressione di ordine e efficienza.

La struttura della Metro rafforza la sensazione: organizzata su 2 cerchi concentrici, collegamenti capillari e veloci.

Buda

Buda è nondimento il più bel salotto che una città può mostrare.

Camminiamo fino al Castello, penetrando nel cuore del quartiere per ammirare qualcosa di unico: la Chiesa di Mattia Corvino e il Bastione dei Pescatori.

La chiesa romanica fu cost; neuita nel 1015 e parzialmente distrutta dai Mongoli nel 1241; nel 1686 accadde il cosiddetto ‘Miracolo di Maria’. Durante l’assedio austro-ungarico crollò una parte della chiesa a causa di una cannonata.

Si scoprì che una statua votiva della Madonna era nascosta dietro il muro.

E secondo la Leggenda, la stessa Maria Vergine scolpita apparve durante la preghiera dell’esercito Ottomano.

Il morale dei soldati Turchi precipitò e la città venne nuovamente annessa all’Impero austriaco.

Difficile stabilire l’origine del Bastione: mercato del pesce o costruzione a scopo difensivo? L’unica certezza in merito è la presenza delle sette Torri che simbolizzano le altrettante tribù dei Magiari, antichi abitatori dell’Ungheria.

Vicino al Castello di Buda, che personalmente non mi ha lasciato nessun ricordo significativo, si può gustare il famoso lángos. Seduti al tavolo di una fresca veranda abbiamo divorato questo mitico impasto di lievito, farina acqua e sale, il non plus ultra dello street food Ungherese!

Il classico è una sorta di pizza fritta con scaglie di parmigiano: la mia fame mi ha portato a onorare l’escursione fiondandomi sulla combinazione con salsicce e uova!

Il giorno seguente abbiamo invece scoperto due posti generalmente non considerati turistici e credo nemmeno cosi ben conosciuti dai Budapestiani stessi!

Luoghi non turistici

Il primo è la tomba di Gül Baba, un filosofo turco che venne coinvolto nell’assedio vincente dell’Impero Ottomano.

Dopo secoli questo posto sta a significare la stretta amicizia tra Ungheria e Turchia (evidente anche l’influsso turco nella lingua Magiara).

Il secondo posto è davvero una chicca: Normafa Park,sulle colline della città. Si prende l’autobus 21A e si arriva all’ultima fermata del Dodicesimo distretto.

Da qua, si prosegue a piedi per circa due chilometri, circondati da una superba vista, con ampia visuale sull’intera estensione di Budapest.

Da vedere anche la Erszbet Kilato, la Torre della Principessa Sissi: dentro foto e una breve descrizione della sua vita. Si può anche ritornare con la funivia “Libego”, che parte da Zugliget e finisce nei pressi del Castello di Buda.

La descrizione termina qui ma da vedere rimane tantissimo:non ho menzionato gli originali Ruins Pub o le Terme Rudas o quelle storiche Gellert: per me una delle pochissime città dove ritornerei ben volentieri più di una volta.

 

Pubblicato da Riccardo Proietti

Laurea in Relazioni Internazionali, passione per la geografia e la comunicazione online. Scrive dei suoi viaggi sperando di invogliare i lettori a provare stili di vita alternativi improntati alla sobrietà. Reporter, calciatore e amante corrisposto dell'Arte.