Anche nella notte più buia c’è sempre un bagliore di luce. In lontananza, forse irraggiungibile, ma c’è. E’ per questo motivo che noi di viaggi ignoranti abbiamo deciso di postare questa TOP-FIVE sulle cose da fare/non fare in Belgio come se non fosse successo niente. Come se le ferite degli attentati fossero state cicatrizzate. Come se domani partisse il nostro aereo per Bruxelles.
Ecco cosa leggerai
1)Andare a Bruges
La città degli innamorati: tra i canali, il Begijnhof e i profili romantici del quartiere anseatico lascerete un pezzo del vostro cuore. Sublime.
2)Mangiare il Waffel
Da non confondere con il Wafer. Si tratta di una cialda con impasto a base di latte, burro, lievito di birra e aromi, solitamente accompagnato con la cioccolata. Una delizia. Potete acquistarli da uno dei tanti camioncini ambulanti (li trovate ad ogni angolo di Bruxelles) o nelle più rinomate pasticcerie della capitale. L’effetto sarà lo stesso: vi leccherete i baffi
3) Scolarsi un po’ di birre trappiste
Chimay, Rochefort, Westmalle. A qualche lettore (astemio) questi nomi diranno poco o nulla. Sono i nomi di 3 delle 6 birre trappiste, cioè prodotte all’interno delle abbazie dell’omonimo ordine. Solo per intenditori. E per palati raffinati. Il posto migliore per farlo è il pub Poechenellekelder, in rue du Chene, 5. In pratica a fianco al Manneken Pis.
4) Prendere il treno per raggiungere il mare del Nord
Il Belgio è un paese territorialmente piccolo. Occorre poco tempo per attraversarlo da nord a sud. Prendete un treno da Gare du Nord o Gare Midi e scendete a Ostenda. Fate una passeggiata in spiaggia. Vedrete da vicino un paesaggio marittimo molto diverso. Distesa piatta di sabbia, acque opache. Nulla a che vedere con la dolcezza delle nostre coste. Il mare del Nord è meno bello, sicuramente, ma comunque affascinante. E mi raccomando, non date da mangiare ai gabbiani.
5)Trattenere le risate quando sentirete parlare un fiammingo
La popolazione belga si divide in valloni e fiamminghi. A sud i francofoni, a nord gli altri. I fiamminghi parlano una variante made in Fiandre dell’olandese. Piccola avvertenza: i fiamminghi spesso usano l’intercalare “jajajajajajaj (forma onomatopeica) mentre parlano. A volte bisogna fare un piccolo sforzo per non scoppiare a ridergli in faccia.