Nepal: ritorno in India3 min read

 

La tabella di marcia è stata più veloce del previsto e così decido di seguire l’itinerario a piedi consigliato dalla guida Lonely planet, da Thamel a Kathmandu. Scelta azzeccatissima. Una serie di templi dei più disparati dei si trovano nascosti tra le vie (senza nome! Orientarsi a Kathmandu è un’impresa!) e scoprirli sembra quasi una caccia al tesoro. Tra i santuari più particolari ci sono quelli dedicati al Dio della musica (con degli animali che suonano vari strumenti), al Dio del mal di denti (la via piena di studi odontoiatrici tutti con insegne di ghigni da fare impallidire Joker, chissà perché) ed una statua antichissima di Buddha al bordo di strada anziché in un museo. Quando si dice valorizzare il proprio patrimonio.

Kathmandu (Tempio del Dio del mal di denti)
Kathmandu (Tempio del Dio del mal di denti)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un ritorno movimentato

Come all’andata Air India mi fa lo scherzetto: alle 10 mi è arrivata una mail di avvertimento: il volo dal Nepal a Dehli è stato spostato di 2 ore, io avevo già passato la frontiera. Non cambia le carte in tavola: a Dehli avrei dovuto aspettare 4 ore e mezza, anzi è meglio perchè si può entrare nell’aeroporto soltanto 3 ore prima. Invece con l’imprevisto l’attesa è ridotta: arrivo ed entro. Certo, se me lo avessero comunicato ieri, stamattina invece non avrei fatto le corse e avrei potuto visitare qualcosa nelle vicinanze dell’albergo.

Ma i disagi non sono finiti. Ciliegina sulla torta: la sera precedente ho provato a prenotare la macchina dall’albergo all’aeroporto e l’addetto aella reception mi risponde: “No, il suo pacchetto prevede solo il trasporto all’andata”. Insisto per chiedergli di domandar a booking (il sito sul quale avevo prenotato) e lui orgoglioso ribatte: “Domani”. Non mi arrendo e alla fine l’impiegato cede e chiama. Booking mi dà ragione (quando ho prenotato c’era scritto “camera con trasferimento in aeroporto” senza nessuna menzione che il servizio fosse di sola andata).  Vittoria secca: 0-2 in trasferta.

Kathmandu paesaggio dalla collina
Kathmandu paesaggio dalla collina

Bugie e corse

Il Volo arriva aChennai in orario ma l’autista ovviamente non c’è. Provo a chiamarlo ed il cellulare si scarica. Tento  con il secondo cellulare, ma non è la mia giornata fortunata: si scarica pure quello così come la power bank. Chiedo al tizio del chiosco prima informazioni sui taxi, poi la cortesia di mettere sotto carica il cellulare. Lui acconsente, io tiro un sospiro di sollievo e lascio la mancia. Dopo 2 ore finalmente riesco a contattare l’autista:  mi avverte che mi sta aspettando in un’altra uscita da ore.

La solita, vecchia scusa che crolla di fronte alle prove schiaccianti: sul biglietto del parcheggio c’è scritto che era entrato mezz’ora prima. Per fortuna i sensi di colpa lo spingono a schiacciare il piede sull’acceleratore. Non c’è traffico e riesco ad arrivare all’orario che avevo stabilito. Mi manca l’Italia, domani si lavora, ma non dimenticherò mai il Nepal, le disavventure che ho vissuto e quella sensazione unica di essermi sentito vivo. Tra difficoltà e precarietà. Ma ce l’ho fatta. E avrò qualcosa da raccontare. 

Kathmandu, statua del Buddah in strada
Kathmandu, statua del Buddah in strada

 

Vito DoppioViaggio