La grotta del Pippi

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…La chiesa non era maestosa come altre che vidi in seguito a Strasburgo, a Chartres, a Bamberga e a Parigi. Assomigliava piuttosto a quelle che già avevo visto in Italia, poco inclini a elevarsi vertiginosamente verso il cielo e saldamente posate a terra, spesso più larghe che alte; se non che a un primo livello essa era sormontata, come una rocca, da una serie di merli quadrati, e sopra a questo piano si elevava una seconda costruzione, più che una torre, una solida seconda chiesa, sovrastata da un tetto a punta e traforata di severe finestre. Robusta chiesa abbaziale come ne costruivano i nostri antichi in Provenza e Linguadoca, lontana dalle arditezze e dall’eccesso di ricami propri dello stile moderno…

Umberto Eco “il nome della rosa”

 

La grotta del Pippi o anche chiamata più fantasiosamente da alcuni, la “Grotta dimenticata dal tempo” è un luogo unico e misterioso.
Situata sopra Uliveto Terme, è un’ottima passeggiata che vi regalerà delle emozioni inaspettate.
Potete tranquillamente parcheggiare a queste coordinate : N 43°41.513 E 010°31.565
Per chi non volesse perdere tempo con i navigatori, prendete la strada provinciale Vicarese che da Uliveto Terme (pi) va verso Vicopisano (pi). Superato Uliveto terme, sulla sinistra troverete uno spiazzo dove lasciare la macchina, poco prima della trattoria da Cinotto.
Proprio dentro la montagna vi sono alcune case diroccate.

 

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Entrata nella casa della roccia a Uliveto Terme
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casa nella roccia vista dall’alto

 

 

Dopo un breve giro di esplorazione, prendete il sentierino che si trova a sinistra guardando le case, sembra impervio, ma non lo è.
Da qui la situazione diventa divertente. Rimanete sul sentiero, è pulito e tenuto bene, ha solo un piccolo difetto, a volte si dirama. Per cercare di aiutarvi vi posto la cartina fatta dal Mic.

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Il mic e la sua mappa e la grotta del Pippi che fa capolino in alto, nascosta degli alberi

Perdersi non è una brutta cosa, in fin di conti è una bella passeggiata e perdersi non significa dover camminare ore per ritrovare la strada, quindi non dovete per forza fare il sentiero che abbiamo fatto noi, credo che possiate tranquillamente usare la vostra fantasia.

Per ogni evenienza, se proprio non volete guardare la cartina, le coordinate precise della grotta sono : N 43° 41.574′ E 010° 31.503′
La grotta del Pippi è facile da trovare, ma a volte ci si dimentica di guardasi in giro. Quando pensavamo di esserci persi e il Mic cercava le info sul navigatore, è bastato guardare verso l’alto per intravedere un buco nella roccia.
Poco prima della grotta si supera una casa diroccata e si sale gli ultimi metri per arrivare all’apertura.
E’ già emozionante di suo trovare il luogo che si sta cercando, ma quello che ci aspettava questa volta è veramente difficile da descrivere.

Non è facile da descrivere l’entrata, credo che arrivati capirete come mai questa grotta è stata ribattezzata “la grotta dimenticata dal tempo”. L’entrata è una gigantesca costruzione naturale, che ricorda le volte a crociera delle chiese gotiche. La maestosità e la grandezza dell’entrata della grotta del Pippi, portano la mente lontano, verso un mondo abitato da animali preistorici. Se avrete la fortuna di trovare questa grotta in una giornata di sole,potrete assistere ad uno spettacolo unico, la luce, che filtra attraverso le grandi aperture e i numerosi buchi sul soffitto, crea un’atmosfera sacra, che non ha niente da invidiare ai giochi di luce creati dalle vetrate colorate delle chiese gotiche.
Al centro, al posto dell’altare, vi sono dei bellissimi alberi che cercano la luce. Queste piante rendono il paesaggio se possibile, ancora più surreale.
La vera entrata si trova proprio al centro, sulla destra, dove la luce si va a nascondere, in un anfratto talmente invitante che vi chiamerà come le sirene chiamarono Ulisse.

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l’entrata della grotta del Pippi, panorama

A questo punto prenderò in prestito i nomi dei vari ambiente da due esploratori che non conosco, ma che ci hanno fatto scoprire questo luogo fantastico Gigi e Luca e che credo abbiano descritto gli interni nell’unico modo possibile.

…Dovrete entrare nella “porta degli inferi” ,utile ma non indispensabile una piccola torcia.
Dopodichè, se il posto vi piace, potrete sbizzarrirvi a raggiungere l'”albero della vita”, o sedervi nella “grotta dell’eremita”, o esplorare le caverne oltre la “porta degli inferi” (tranquilli, non ci si può perdere..), insomma godervi questo posto affascinante…

Gigi e Luca

Noi siamo entrati e abbiamo esplorato la grotta, che non è grandissima e è facile da visitare senza bisogno di attrezzatura. La grotta è abitata da qualche pipistrello, state attenti a non urtarli mentre vi abbassate nei punti più stretti.

Piccola postilla se fate il giro insieme con amici a quattro zampe. La strada è vicina, quindi state attenti. Quando ci siamo stati noi non ci sono stati particolari movimenti di animali selvatici e, teschio a parte, non abbiamo trovato tracce di cinghiali, sicuramente ci sono, ma è una zona tranquilla. Il rischio più grande per quanto riguarda i monti Pisani sono le così dette “buche fatate”. La particolarità del terreno favorisce la formazione di grotte, ma questo può anche creare camini inaspettati. La zona è sicura, quindi state tranquilli, magari vi consigliamo di non cammiare sul tetto dell’entrata, quello potrebbe essere parecchio pericoloso.

Se siete interessati a scoprire di più delle grotte dei monti pisani, questo è il collegamento al sito del gruppo speleologico di Pisa. Per qualsiasi dubbio, chiamateli, sono molto competenti e disponibili —> Gruppo speleologico Pisano

 

Il consiglio dell’esploratore

Non cercate di arrivare, ammirate dove siete.

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