Palmarola è la più selvaggia tra le Isole Pontine: non ci sono case, non ci sono porti, c’è solo un ristorante con una storia curiosa. Probabilmente l’isola deive il suo nome alla presenza della palma nana, l’unica palma che cresce spontaneamente in Italia. Durante la glaciazione, che ha sterminato la maggior parte delle piante tipiche dei climi più caldi, ha trovato il modo di sopravvivere tra le cenge rocciose del Circeo e delle isole del Mediterraneo.
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Palmarola
A Palmarola, oltre alle grotte scavate nella roccia di proprietà dei pescatori ponzesi, c’è un’unica struttura aperta al pubblico.
È un ristorante con qualche camera dove fermarsi a dormire.
Si chiama O’ Francese ed ha una storia commovente. Lui, il francese, da Ponza si era trasferito in Francia dove aveva messo su famiglia. Non aveva mai dimenticato la sua isola però, e soprattutto gli anni d’infanzia passati in una grotta di Palmarola con il padre pescatore. Quando il francese tornò in Italia decise di costruire una casa di legno a Palmarola e di trasferircisi con la moglie.
Negli anni 60, quando Palmarola la conoscevano davvero in pochi, una coppia raggiunse l’isola in cerca di tranquillità e approfittò dell’ospitalità del francese. Cucinarono per lui e coltivarono un’amicizia. Ora ‘O Francese è dei figli di quella coppia, che hanno aggiunto pannelli solari e reso la struttura un vero hotel ristorante. Ma il posto resta sempre lo stesso: spartano, accogliente, isolano. Qui trovate tutta la storia.
Cosa vedere a Palmarola?
La natura è selvaggia ed inospitale senza troppa convinzione, come sa essere su una piccola isola del Mediterraneo.
Le coste di Palmarola sono meravigliose. Grotte anfratti e calette danno fantasia alle scogliere bianche. Una zona in particolare, la Cattedrale, è scolpita da grotte che formano archi a sesto acuto che sembrano costruiti dall’uomo o da un dio che ne imita le architetture (o forse è il contrario?).
- FARAGLIONE DI MEZZOGIORNO: il Faraglione di Mezzogiorno vi accoglierà al vostro arrivo a Palmarola; a destra Punta Vardella.
- LA FORCINA: La Forcina lascia leggere sulla pietra la storia di stratificazioni e colate laviche a chi ne conosce il complicato alfabeto.
- LA CATTEDRALE: la Cattedrale si chiama così perché è una zona di Palmarola in cui una serie di grotte strette e alte in basalto scolpiscono la scogliera come fosse una cattedrale con le sue volte e i suoi pilastri. Le grotte della Cattedrale possono essere esplorate con maschera e boccaglio. Si nuota nell’oscurità nell’acqua resa azzurra dalla luce che filtra nell’antro. Esperienza imperdibile.
- GROTTA DEL GATTO: la Grotta del Gatto ospita una sorgente di acqua dolce all’interno. Accessibile con una barca piccola.
- LE GALERE: a Le Galere gli scogli sono maculati, nero su ocra, di ossidiana, un vetro nero purissimo. Una curiosità: gli uomini primitivi che vivevano al Circeo arrivavano qui a bordo di zattere per fare incetta di ossidiana. Vi ricavavano punte di freccia, asce, coltelli e raschiatoi. L’ossidiana estratta a Palmarola veniva sgrossata a Zannone dove sono stati rinvenuti dei resti e trasportata poi al Circeo per la lavorazione vera e propria sulle sponde del Lago di Paola.
- CAPPELLA DI SAN SILVERIO: prima di arrivare al ristorante e all’unica caletta civilizzata di Palmarola troverete il sentiero scavato nella roccia che porta alla Cappella di San Silverio.
- RISTORANTE ‘O FRANCESE: bar ristorante che si affaccia sulla cala più ampia di Palmarola. Possibile pernottare.
Quali sono le spiagge di Palmarola?
Cala del Porto o Spiaggia della Maga Circe è anche detta la spiaggia de O’Francese perché qui sorge l’unico ristorante dell’isola: O’ Francese. Oltre a questa costruzione spartana sull’isola c’è solo la villa delle sorelle Fendi.
Cala Brigantina si chiama così perché ancora nel ‘700 offriva riparo alle barche dei pirati.
A Palmarola non ci sono spiagge di sabbia. La costa dell’isola è per la maggior parte scoscesa con anfratti e grotte da esplorare. A parte la cala di ‘O Francese e quella che la precede, che ospita la villa delle Sorelle Fendi non ci sono cale e calette.
Come visitare Palmarola?
Palmarola si raggiunge affittando una barca al porto di Ponza, con escursioni guidate (in partenza anche dai porti di San Felice Circeo e Terracina), disponibile su Airbnb Experience, su Viator e sui siti dei tour operator.
Affittando una barca propria si ha la possibilità di scegliere i propri punti di approdo (quelli meno affollati) e di muoversi con i propri tempi facendo lunghi bagni. Ne vale sicuramente la pena! Qui trovate un racconto della mia esperienza di un giorno a Palmarola.
Qui trovate la maschera integrale per vedere a 360° i fondali meravigliosi di Palmarola e qui le pinne corte, facili da trasportare e perfette per fare snorkeling.
Escursioni organizzate a Palmarola
Da Terracina ci sono escursioni organizzate per visitare Palmarola: si prende il traghetto dal porto di Terracina, si arriva a Ponza e da qui si va a Palmarola (qui trovate le info sull’Escursione a Palmarola da Terracina di Rivera di Circe). Sconsiglio le escursioni organizzate a Palmarola che partono da Ponza su barconi turistici.
Un’alternativa interessante è quella di organizzare un tour personalizzato con Andrea e la sua Daphne e raggiungere Palmarola a vela. Qui trovate il link su Airbnb.
Noleggiare una barca privata per arrivare a Palmarola
In alternativa si può concordare l’affitto di una barca privata dal porto turistico di Ponza o da quello di San Felice Circeo. Noi abbiamo affittato una barca a vela con skipper privato dal porto di Terracina. Abbiamo mangiato in barca e dormito in barca (130 euro a persona in bassa stagione sulla piattaforma Click&Boat).
Una seconda volta abbiamo invece affittato un gommone al porto di Ponza. Abbiamo raggiunto Palmarola in circa 40 minuti e abbiamo fatto il giro dell’isola. Il gommone vi viene consegnato con carburante sufficiente per raggiungere l’isola. Una volta tornati in porto si paga il carburante utilizzato.
Come raggiungere Palmarola?
Palmarola si può raggiungere anche con le barche della Cooperativa Barcaioli Ponzesi dall’isola di Ponza. Si naviga sotto costa un tratto dell’isola per poi attraversare i 7 miglia di mare che separano le due terre emerse (circa un’ora con un gozzo). Altrimenti si affitta un gommone a Ponza e in circa mezz’ora si arriva a Palmarola. Qui trovate tutte le info per raggiungere Ponza e gli orari e i prezzi dei traghetti.
Importante: nei pomeriggi estivi il mare tende ad alzarsi. Meglio ripartire in direzione Ponza verso le 16:00.
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Trekking
Il Sentiero faraglione di San Silverio è un trekking di difficoltà media che porta in cima al faraglione. San Silverio è il patrono di Ponza e sulla sommità dello sperone roccioso c’è un’edicola dedicata al santo.
Secondo la leggenda il Papa Santo avrebbe subito qui il martirio ed è proprio grazie alla santità di questo luogo che esiste il sentiero e la possibilità di un trekking di media difficoltà a Palmarola.
Foto di Palmarola
Mappa e cartina
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