Camminata naturalistica nel Parco dei Gessi Bolognesi

Siamo nel Parco dei Gessi Bolognesi, nella splendida Emilia-Romagna, poco fuori Bologna; oggi vi propongo una bella passeggiata naturalistica (si parte dalla zona Ponticella e in particolare dal termine della via Spippola, 15 minuti fuori il centro del pregiato capoluogo emiliano).

La passeggiata può evolvere in diversi modi, troverete sempre dei sentieri ben tracciati e agili da percorrere anche per chi non è allenato ma vuole semplicemente respirare un po’ di natura in una domenica diversa. La durata può essere variabile dunque: dalle 2 alle 4 ore, dipende quanto vi addentrerete.

Una breve introduzione storica per chi non fosse informato (come me) dei fatti: attorno Bologna si è sempre estratto gesso fin dai tempi antichi, tant’è che possono essere trovate tracce di estrazione risalenti ai tempi romani (le prossime due fotografie riportano una altura artificiale, poiché dovuta ai loro scavi). Il gesso veniva utilizzato nell’edilizia per impastare gli stucchi e non solo, anche come pietra ornamentale. Commerciato grandemente per via della sua buona qualità, l’estrazione è durata fino ai giorni nostri causando seri problemi di stabilità in queste colline fuori Bologna e in particolare sto parlando nella zona di San Lazzaro di Savena/Ponticella circa. Per questo motivo da qualche decennio si è smesso finalmente di scavare.

Una bella escursione in queste zone del Parco dei Gessi Bolognesi può toccare questi punti (vi segnalo una raccolta interessante): Primo link e Secondo link. In particolare partendo da Ponticella si può giungere fino all’Altopiano di Miserazzano da cui, se siete fortunati e non c’è molta foschia, potete osservare Bologna. Da qui si può poi procedere alla volta del piccolo oratorio della Madonna dei Boschi e una superba quercia secolare.

Questa zona è chiamata anche “valle dei cristalli” perché è possibile ossevare questi affioramenti che assumono delle forme particolari. Molto bello il Buco delle Candele. dove abbiamo delle morfologie carsiche davvero interessanti che assumono proprio la forma di candele, complice l’azione delle acque.

Ma in termini geologici a cosa sono dovute le formazioni del parco dei gessi? Dobbiamo risalire parecchio all’indietro nel tempo, in particolare a 5 milioni di anni fa orientativamente, quando il nostro Mar Mediterraneo non comunicava sempre con l’Oceano Atlantico andando incontro a fenomeni di disseccamento. Questo portò alla cosiddetta “crisi di salinità” (cito) che determinò la formazione di strati di gesso anche nell’area di cui stiamo parlando.

Tutta la zona del Parco dei Gessi è dunque ricca di doline, conche, grotte e svariate fratture nel terreno (occhio a dove mettete i piedi) davvero particolari da vedere. Il tutto condito dal bellissimo silenzio della natura e da una ampia varietà di piante ed erbe utilizzate nel passato per svariati usi, medici e non. Se siete fortunati incontrerete anche qualche capriolo, volpe o (forse meglio di no) cinghiale.

Ringrazio l’Associazione Vitruvio per avermi permesso di conoscere questi luoghi.