Due settimane in Tanzania: PARTE 1/6

In questa serie di articoli vi presento il nostro itinerario per un bel viaggio di due settimane circa in Tanzania, per noi molto speciale perché anche il nostro viaggio di nozze! Il viaggio è stato organizzato in autonomia (no agenzia): siamo partiti l’11 settembre sera, abbiamo trascorso 5 giorni nei parchi nazionali del nord del Paese per il safari, per poi spostarci il 16 pomeriggio con un volo interno a Zanzibar e goderci del sano relax e fantastiche escursioni. Siamo dunque rientrati il 27 alla base.

Vediamo prima le informazioni utili da conoscere per visitare la Tanzania ed un sommario dell’itinerario, per poi entrare nel dettaglio giorno dopo giorno (alla fine dell’articolo i link per le parti successive). Si parte!

Indice dei contenuti

  • Il volo
  • Il visto
  • Soldi e metodi di pagamento
  • Connessione ad internet e sim telefonica
  • Situazione sanitaria
  • Sicurezza
  • La lingua
  • Il safari
  • Zanzibar
  • Dove dormire
  • Cosa mettere in valigia?
  • …e ora l’itinerario!
Leonessa

Il volo

Per recarci in Tanzania siamo partiti da Roma Fiumicino, dove abbiamo lasciato l’auto al parcheggio coperto lunga sosta dell’aeroporto, pagando 58,80 € per sostare dall’11 al 27 settembre.

I voli che abbiamo scelto sono i seguenti (prezzi per due persone in Economy, con bagaglio a mano e bagaglio da stiva da 23 kg, pasto completo + snack e bevande a bordo):

  • Partenza 11/09/2023 Ethiopian Airlines; Roma Fiumicino 23:40 – Kilimanjaro 13:10 (con scalo Addis Abeba di circa 3 ore e mezza) 964,48 €
  • Volo interno 16/09/2023 Air Tanzania; Arusha 16:00 – Zanzibar 17:00 295,00 €
  • Ritorno 27/09/2023 Neos; Zanzibar 10:55 – Roma Fiumicino 17:40 (diretto) 899,98 €

Il visto

Il visto costa 50 $ e può essere richiesto direttamente sul sito ufficiale del governo della Tanzania. Sempre sul sito, troverete le linee guida. Attenzione ad utilizzare link diversi o cercare distrattamente da Google: potreste incappare in siti terzi che vi consentiranno sì di richiedere il visto ma pagandolo di più e passando attraverso un ente intermediario. Per fare il visto è necessario allegare una propria fototessera e i biglietti aerei per dimostrare di essere in possesso anche del volo di ritorno. Ovviamente non avendo ancora fatto il check-in andrà benissimo utilizzare la ricevuta in pdf che viene erogata come ticket elettronico nel momento in cui completate l’acquisto del biglietto aereo.

L’alternativa è fare il visto direttamente in aeroporto (dove si può pagare sia con i contanti che con la carta) ma noi abbiamo preferito averlo già pronto in caso di qualunque genere di problema.

Se intendete farlo online vi consigliamo di muovervi per tempo perché se hanno molte richieste potrebbero volerci diversi giorni per ottenerlo. Dalla nostra richiesta sono trascorsi circa 10 giorni e abbiamo ottenuto entrambi i visti uno dopo l’altro.

Soldi e metodi di pagamento

È impensabile andare in Tanzania credendo di pagare ovunque con la carta. Bisogna dunque portarsi dei contanti o organizzarsi per prelevarli, Noi abbiamo portato per le nostre due settimane circa 1600 € liquidi (da utilizzare per le mance, le escursioni, i souvenir, sfizi vari, ecc.) da cambiare in loco nella moneta locale, lo scellino tanzaniano. CONSIGLIO: quando cambiate i soldi, non dimenticate di chiederne una parte in tagli piccoli, indispensabili per le mance. Una piccola parte la abbiamo cambiata anche in dollari, accettati in tanti posti, in modo da avere a disposizione la valuta migliore a seconda dei casi. Col senno di poi, non è indispensabile avere dollari, va benissimo scellini ed euro.

Durante il safari nei parchi della Tanzania se avete un tour organizzato non avrete necessità di contanti se non per le mance (sia alla propria guida che al personale dei posti dove si pernotta) e per eventuali extra non inclusi (es. escursioni in più come le visite ai villaggi Maasai, bevande a cena non incluse, ecc.). Nell’entroterra della Tanzania l’euro non è mai accettato, meglio i dollari e sicuramente gli scellini. In generale gli scellini consentono di acquistare ad un prezzo più “veritiero” essendo la moneta locale quindi è consigliato usare sempre questi.

Per quanto riguarda Zanzibar invece quasi tutti i ristoranti hanno il POS e accettano le carte, applicando in genere una commissione che va dal 3% al 5% dell’importo.

Spesso però vi capiterà di acquistare souvenir presso negozi che non hanno il POS oppure in spiaggia direttamente dai beach boys (i ragazzi che, letteralmente, vi assalteranno in alcuni punti dell’isola per vendervi escursioni o oggettistica), dunque sarà importante avere dietro dei contanti. Questo vi permetterà anche di contrattare sul prezzo (indispensabile OVUNQUE in Tanzania, perché vedendo che siete turisti vi proporranno prezzi molto alti rispetto al valore reale). Sull’isola accettano praticamente ovunque sia scellini che euro che dollari, ma il consiglio è quello di usare sempre gli scellini: avrete migliori margini di contrattazione.

NB. per via della possibilità di utilizzare sia euro che dollari che scellini, a seconda del posto e della tipologia di attività, in alcuni casi darò i prezzi in valute diverse. A voi ragionare con la conversione del caso.

Connessione ad internet e sim telefonica

Avere la connessione internet è ormai indispensabile, per consultare siti, mappe, inviare e ricevere messaggi, ma anche chiamare utilizzando servizi come Whatsapp. In Tanzania usano tutti Whatsapp, anche le guide, gli host delle strutture, i tour operator, i tassisti, quindi il consiglio è di avere una sim con possibilità di connettersi alla rete dati. Quando sarete nelle strutture ricettive troverete sempre il Wifi (lo avevamo anche nel campo tendato durante il safari!).

Per quanto riguarda la navigazione su Internet le possibilità sono:

  • attivare un piano per la Tanzania con il vostro operatore attuale sulla sim che utilizzate abitualmente (noi abbiamo scartato questa opzione perché economicamente non conveniente)
  • acquistare una sim locale sul posto: vi costerà massimo 8-15 $ con un bel numero di giga di navigazione incluso. Chiedete a chi vi verrà a prendere in aeroporto (tour operator, guida, ecc.) di accompagnarvi a prenderne una, ci sono molti posti dove acquistarla.
  • acquistare una eSim (sim virtuale, non fisica) se il vostro telefono le supporta oppure una sim classica, per averla già pronta appena atterrate. Io ho scelto questa strada, acquistando una eSim di Airalo con svariati giga inclusi spendendo 15 €.

Situazione sanitaria

Le nostre ASL offrono servizi di consulenza dedicati a chi si prepara ad affrontare un viaggio internazionale. Fate dunque riferimento al vostro medico di base, al sito della Farnesina Viaggiare Sicuri e all’ASL della vostra zona.

Nel nostro caso riteniamo sempre la scelta migliore vaccinarsi (salvo controindicazioni specifiche) e prima di andare in Tanzania ci siamo fatti somministrare vaccino per epatite A e antitifica, mio compagno marito anche poliomelite. Per altre malattie (come ad esempio epatite B, morbillo, ecc.) eravamo già coperti.

Inoltre, è consigliata la profilassi antimalarica (che può avvenire tramite farmaci differenti a seconda delle indicazioni del proprio medico di base). Alcune persone decidono di non farla, a loro rischio e pericolo, perché può portare alcuni spiacevoli effetti collaterali. Noi abbiamo preferito farla per stare tranquilli e abbiamo preso il Lariam (una pasticca a settimana) iniziando 10 giorni circa prima della partenza, proseguendo con frequenza settimanale durante il viaggio e continuando per un paio di settimane dopo il rientro in Italia. Effetti collaterali? Io un po’ di insonnia, lui mal di testa, ma nulla di terrificante.

È opportuno (in questo caso obbligatorio anche se non ci hanno mai richiesto evidenza del possesso) avere una assicurazione sanitaria, soprattutto in paesi come l’Africa dove le strutture non sono certo paragonabili alle nostre. Cercando su Google potrete trovare tantissime assicurazioni differenti. Nel nostro caso abbiamo scelto Axa Assistance pagando 322,50 € in due assicurando circa 8.000 € di capitale (ci siamo coperti ampiamente considerando, con grande margine, le spese del safari, dei voli, dei pernotti a Zanzibar ed alcuni acconti di escursioni). Avremmo potuto fare di meno e risparmiare qualcosa.

Sicurezza

In Tanzania ci siamo sentiti sempre tranquilli. Durante il safari la vostra guida sarà la vostra ombra, in tutti i momenti in cui sarete invece soli vi accorgerete che sarete “assaltati” da persone che cercheranno di vendervi qualcosa, ma mai nessuno vi darà davvero fastidio o tenterà di rapinarvi. La vostra guida vi racconterà del resto che la situazione è molto più tranquilla rispetto ad altri paesi africani (non vedrete guide armate).

Durante il safari gli animali non costituiscono pericolo perché sarete sempre sulla jeep e potrete scendere solo in momenti in cui sarà sicuro. La notte nei campi tendati se avrete scelto un lodge medio avrete il bagno dentro (come in hotel) e quindi non avrete problemi di sorta. In caso di tenda da campeggio vera e propria non sarà possibile uscire per andare in bagno a causa degli animali.

A Zanzibar durante il giorno siamo stati in diverse spiagge davvero serenamente in quanto abbiamo notato che nessuno tocca gli zaini dei turisti. Anche durante le escursioni e i transfer c’è molto rispetto e abbiamo affidato i nostri bagagli senza problemi alle nostre guide di volta in volta (scelto sempre tour operator autorizzati). La sera in quasi tutte le strade (eccetto Stone Town) non vi è illuminazione quindi è consigliabile scegliere bene gli orari in cui spostarsi o servirsi dei taxi, ma come fareste anche in Italia del resto.

La lingua

In Tanzania la lingua ufficiale è lo swahili ma troverete ovunque tantissime persone che parlano inglese (è una ex colonia). Molti operatori turistici parlano anche l’italiano e il francese. A Zanzibar moltissimi beach boys e guide parlano l’italiano e tanti connazionali hanno aperto o gestiscono strutture in loco quindi userete molto spesso la nostra lingua.

Il safari

È una esperienza favolosa da provare almeno una volta nella vita. In Tanzania può dare parecchie soddisfazioni perché è possibile avvistare davvero moltissimi animali (inclusi, ma non solo, i Big Five: leone, leopardo, rinoceronte, elefante africano, bufalo africano).

Il safari è un viaggio di più giorni dove ogni giorno si effettua un game drive, ossia una uscita in jeep con lo scopo proprio di avvistare gli animali. Si utilizzano delle jeep grandi (portano fino a 7 persone) con il tettuccio apribile completamente, solitamente dotate di tutti i comfort (presa elettrica, bevande e snack, binocolo, ecc. ). Avrete dunque la possibilità di muovervi all’interno della savana e dei parchi nazionali fermandovi di volta in volta per osservare la fauna locale (a volte anche da molto vicino!).

Il safari può essere privato (come nel nostro caso, intera jeep per noi due assieme alla guida) oppure di gruppo (soluzione più economica). Chiaramente se privato avrete molti più scambi con la guida, potendola tempestare di domande non solo inerenti al safari ma in generale sulla Tanzania. Sarete inoltre indipendenti in termini di orari ogni giorno e eventuali modifiche all’itinerario. D’altra parte questa soluzione è certamente meno economica.

Zebre
Elefante che mangia

Nel nostro caso per 5 giorni di safari abbiamo scelto (dopo svariati preventivi) Safari Avventura e speso 3.772,54 €, ossia 1.886,27 a persona inclusivi di:

  • guida swahili ma capace di parlare molto bene sia l’inglese che l’italiano;
  • colazioni, pranzi, cene
  • snack e bevande illimitate a bordo della jeep
  • ogni spostamento, caricamento valigie, ecc.
  • pernottamenti (nel nostro caso in lodges tendati dotati di ogni comfort, lettoni stracomodi e bagno privato in camera. Praticamente come camere di hotel con l’unica differenza di avere la tenda come parete e non muratura).

Ma andare in bagno durante il safari? Ci sono dei punti specifici dove troverete dei bagni e a volte anche tavoli per consentire ai viaggiatori di pranzare. I servizi sono inoltre presenti anche nei punti di ingresso di diversi parchi.

A parte, solamente eventuali bevande alcoliche a cena e le mance (es. al personale nelle strutture dove si è pernottato). Bisogna prevedere mancia anche per la propria guida alla fine del safari (tipicamente 10 $ a persona al giorno se è andato tutto bene). Noi abbiamo lasciato 150 € alla nostra guida Fadili perché ci siamo trovati benissimo.

Durante il safari avrete inoltre l’opportunità di visitare uno o più villaggi Maasai, pagando una cifra a parte per l’ingresso (solitamente potete concordare sugli 80 $ a jeep). È una esperienza molto turistica.

NOTA IMPORTANTE: come tutte le cose in Tanzania, dovete contrattare! Non accettate mai il primo prezzo, anche se “vi sembra brutto”! Con i turisti vanno giù pesante chiedendo anche tre volte il prezzo reale, sia per quanto riguarda i beni materiali che i servizi.

Zanzibar

Zanzibar offre una visione molto più turistica della Tanzania, essendo un’isola piccola e ricca di turisti praticamente durante tutto l’anno. Avrete anche qui l’opportunità di visitare alcuni villaggi dove conoscere le abitudini di vita locali, ma sulla costa incontrerete anche molti resort e strutture dedicate ai turisti. La quantità di strutture e di turisti varia a seconda della zona dell’isola che visiterete.

Stone Town è la capitale di Zanzibar ed è l’unica città sull’isola, dove vedrete concretamente (ascoltandone la storia e guardando gli edifici) influenze arabe, indiane, inglesi, portoghesi. Qui troverete diversi hotel e strutture tipiche delle città. Spostandovi a nord la località più celebre è Nungwi, dove troverete il maggior afflusso di turisti e di strutture dedicate ad essi, dunque villaggi, strutture ricettive, ristoranti, alcuni locali dove fare serata. Su queste spiagge troverete molti beach boys, ragazzi del posto (molti sono, o dicono di essere, Maasai provenienti dal continente) che vi si avvicineranno per fare conversazione e, alla fine, tentare di vendervi qualche souvenir, oppure (se donne) massaggi, tatuaggi e treccine. Spesso sono abbastanza insistenti e per alcuni potrebbero risultare fastidiosi. Il mio consiglio è di prendere la cosa con leggerezza: sono ragazzi che cercano di racimolare qualche soldo (o importunare scherzosamente le turiste…), basta ripetergli una decina (!) di volte con educazione e col sorriso che non vi interessa nulla e a un certo punto vi lasceranno in pace. Fa comunque parte dell’esperienza a mio avviso parlare con molti di loro, fargli domande, conoscere la loro storia e capire com’è la vita lì.

Vicino a Nungwi una spiaggia molto famosa è Kendwa, sulla costa occidentale (guardando dunque verso la Tanzania). Caratteristica di queste zone è che è sempre possibile fare il bagno perché non risentono troppo del fenomeno delle maree e il numero di alghe non è altissimo (per chi avesse fastidio).

Spostandoci sulla costa orientale vi sono diverse località interessanti, come Kiwengwa, Pingwe, Paje, Jambiani, e altre ancora. Il numero di turisti qui generalmente è minore, quindi la vacanza assume un taglio più improntato al relax e alla tranquillità. Personalmente ho adorato questo lato. Grazie al fenomeno delle maree, impressionante da vedere e toccare con mano, potrete fare lunghe passeggiate e vivere il mare in un modo diverso dal solito. Inoltre, essendoci meno turisti, vi sono anche meno beach boys pertanto non sarete continuamente assediati da persone che cercano di fare affari con voi. Troverete da questo lato più alghe tendenzialmente però mi sento di dire che non sono di tipo fastidioso (non sono quelle ultra sottili e appiccicose che abbiamo in alcuni luoghi italiani).

A Zanzibar avrete l’opportunità di svolgere davvero tante escursioni. Non sono escursioni da svolgere in autonomia poiché richiedono quasi sempre l’uso della barca. Pertanto dovete appoggiarvi a qualcuno del luogo. Il consiglio è di scegliere tour operator dotati di licenza: ne trovate a bizzeffe su qualunque gruppo Facebook inerente Zanzibar, con annessi numeri di telefono e recensioni. Potete prendere accordi direttamente via Whatsapp con tutti loro. I nomi che vedrete circolare sono sempre gli stessi: Capitan Findus, Severino, Aliboni, Chaby, ecc. Scegliete in base a chi vi ispira di più, da quello che ho sentito credo si equivalgano e a volte per aiutarsi si appoggiano comunque l’un l’altro. Noi abbiamo contattato Capitan Findus via Whatsapp e abbiamo preso accordi per avere qualcuno dei suoi che ci venisse a prendere in aeroporto per portarci a Stone Town, ma anche altri trasferimenti sull’isola ed alcune delle escursioni che eravamo certi di voler fare. Altre escursioni ed altri transfer li abbiamo organizzati in loco.

L’importante in ogni caso è scegliere una guida ufficiale dotata di tesserino, per non incorrere in problemi: sull’isola ci sono diversi posti di blocco e i tour operator non autorizzati potrebbero non avere le carte in regola da esibire. Meglio non rischiare di rovinarsi una parte di vacanza per risparmiare qualche euro.

Per quanto riguarda i prezzi dei transfer e delle escursioni vale sempre la stessa regola: bisogna contrattare. Più siete bravi a contrattare, più otterrete pacchetti vantaggiosi. Volendo, per i transfer potete anche utilizzare i taxi locali (in ogni località dell’isola non faticherete a trovarli o a contattarli). Non andrei a considerare altri mezzi di trasporto (i pulmini utilizzati dai locali sono davvero fatiscenti e inaffidabili come tempistiche).

Dove dormire

Durante il safari i pernottamenti sono inclusi nel pacchetto del tour operator che sceglierete. Vi sono diverse tipologie di accomodamento: economiche (es. tende in campeggio) oppure medio/alte (lodges tendati e non). La prima deve essere sicuramente una esperienza meravigliosa perché a stretto contatto con la natura ma certamente non potrete uscire dalla tenda per andare in bagno di notte a causa degli animali. Le altre soluzioni costano di più ma sono molto belle e più confortevoli. Il nostro consiglio è quello di andare su soluzioni medie (lodges in campi tendati) perché vi garantiranno i comfort di una stanza normale ma anche l’adrenalina di sentire gli animali fuori dalla vostra tenda (magari anche sbirciando) e ricordarvi che siete nel mezzo della vera Africa!

Stanza in lodge in campo tendato safari

Per quanto riguarda Zanzibar avrete l’imbarazzo della scelta. Molti scelgono pacchetti all inclusive nei resort ma noi abbiamo preferito una esperienza più “autentica” e libera, quindi abbiamo prenotato strutture locali in diversi punti dell’isola, spesso direttamente in spiaggia, (ci siamo spostati più volte) assaporando meglio la vita a Zanzibar. Le strutture possono essere contattate direttamente per prenotare oppure (come nel nostro caso) via Booking. Per quanto riguarda i prezzi, c’è l’imbarazzo della scelta: gli alloggi sono disponibili per tutti i tipi di tasche e desiderata.

Cosa mettere in valigia?

Per quanto concerne il safari serve abbigliamento comodo: pantalone lungo, scarpe comode (ginnastica o da trekking leggere), sopra meglio vestirsi a cipolla e dotarsi di cappello e crema solare con protezione alta. Durante il giorno infatti il sole picchia forte quindi vorrete stare a maniche corte senza correre il rischio di ustionarvi, ma la sera e al mattino presto fa freddo, pertanto meglio avere felpa o maglione. In caso di pioggia sempre comodo avere una giacca a vento / indumenti tecnici o qualcosa di impermeabile. Inoltre, meglio avere una sciarpa leggera (tipo kefiah) in caso di vento e punti più polverosi.

Infine consiglio di evitare colori eccessivamente forti o fluo per essere meglio inseriti nel contesto che visiterete, quindi ok colori più chiari come il grigio, il beige, il verde militare, i toni pastello. Meglio anche evitare il nero visto il sole e la presenza delle zanzare. Abbigliamento basic Decathlon va benissimo.

Il binocolo è indispensabile (il vostro tour operator potrebbe fornirne uno sulla jeep, comunque per essere più indipendenti valutate di portarne uno) ma quelli che costano poco su Amazon sono inutili: serve di qualità altrimenti non vedrete nulla.

Il repellente contro le zanzare è inoltre importantissimo, visto il rischio malaria tipico della zona. È consigliabile non il solito Autan ma un repellente più forte, come il Jungle formula molto forte. L’odore non è sgradevole.

Non può mancare la macchina fotografica, preferibilmente con un obiettivo che vi consenta di scattare foto a soggetti lontani. Con me avevo un semplice 55-210 mm (uso una mirrorless Sony senza pretese) oltre al classico da 50 mm. Oltre alla macchina noi avevamo anche la GoPro per effettuare delle riprese (più ravvicinate naturalmente) ma mi sento di dire che non è un accessorio indispensabile per il safari. Scatterete tante foto quindi è bene avere una batteria di ricambio se possibile e memory card di capienza sufficiente.

Nei nostri viaggi più impegnativi abbiamo sempre delle power bank per ricaricare in caso di emergenza i nostri dispositivi elettronici. Durante il safari non saranno comunque indispensabili perché potrete ricaricare a bordo della jeep. È bene avere con sé un adattatore universale perché non sempre troverete le prese universali, consiglio sempre di “fare un investimento” e comprarne uno tipo questo, che vi accompagnerà in tutti i viaggi che farete.

Per quanto riguarda Zanzibar, ovviamente più di un costume da bagno visto che ogni giorno sarete in spiaggia o in escursioni legate al mare. Ok a pantaloncini e vestiti purché sempre protetti dal repellente antizanzare. Abbigliamento comodo e da mare, non pretenzioso, adatto alle escursioni in mare ed eventualmente in quad.

Valle del Ngorongoro

…e ora l’itinerario!

Se vi interessa sapere che giro abbiamo fatto, nei prossimi articoli l’itinerario in dettaglio: